I pubblico culturalmente selezionato e politicamente orientato, ma così vivace e stimolante, così caustico ed aggressivo, così tenace nelle avversioni, così imparziale ed autorevole e raffinato da costituire l'esempio tipico di un prodotto giornalistico consumato ben oltre la cerchia del suo pubblico naturale, e delibato in larga misura anche dai suoi avversari - clericati, fascisti, comunisti, « benpensanti » - cui sembra somministrare a volta a volta il fascino del demoniaco, o la voce delLa coscienza, o il desueto rimpianto piacere dell'intelligenza, o la follia di una vacanza letteraria e mondana. Per il suo dipingere in bianco e nero, senza sfumature o cautele, uomini e fatti della vita contemporanea, per il suo complesso e sorvegliato modulo stilistico (fatto di un periodare standardizzato, quasi noncurante in apparenza, ma ricco di pieghe, di reticenze, di allusioni), per il suo gusto ,di sbalordire più che di convincere, Il Mondo è tradizionalmente ' . tacciato di essere un giornale di parrocchia, una sorta di bollettino stampato in copie numerate, ad uso di una comunità di iniziati; ma è stato, ed è ancora, proprio l'opposto: una specie di sentinella in agguato in partibus infidelium. La netta intonazione politica risulta, a.d un certo punto, ~-ommersain un'altra dote eh~ è menzionata sovente in senso dispregiativo, ma che è riconosciuta, tra le righe, in ogni polemica, ed è comunque alla base del successo de Il Mo,nd o: la sensazione, che esso diffonde nel lettore (quali che siano il suo colore politico e le sue convinzioni religiose), di trova,rsi di fronte ad un organo non di fazione ma di categoria: di avere fra le mani il settimanale << degli intellettuali>>, che vi si riconoscono con tutte le loro audacie e le loro sordità, il loro narci!sismo·e le loro malinconie, il loro modo di attaccare « gli altri>> e di difendersene, di meditare e di divertirsi. È {atale che questa tacita qualifica rechi con sè delle acri ritorsioni satiriche da parte di intellettuali che, dopo essersi specchiati ed ammirati settimanalmente nelle pagine del settiman.ale di Pannunzio, si accorgono di avere sposata, magari solo temporaneamente, una causa politicamente inconciliabile con quella c:el Mondo. Il cliché del giovane « aspirante critico letterario» che passeggia per i giardini pubblici di Catania con -in tasca, ben visibile, una copia del Mondo, o del giovane radicale, sottile, p-allido, emaciato, vestito alla Eden, che legge i «taccuini» del Mo,ndo seduto ,a un tavolino di Rosati; le definizioni di << visi pallidi >>riferita ai redattori, di jogurt [22] BiblotecaGino Bianco
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