tonazione e diffusione prevalentemente culturali, e quindi a distinguere nettamente la sua fisionomia araldica dalle vicende, più pedestri, del corrente rotocalco di ~ittualità. Basterà invece che si richiamino alla memoria, come lii farà più avanti, certe doti tipiche del Mondo (che ne fanno un esempio a sè - anche se spesso, e malamente, imitato - del nostro panorama giornalistico), per convincere anche i più tenaci assertori della sua « pesantezza » o astrusità, che ci troviamo di fronte ad un prodotto della stessa matrice letteraria e giornalistica che ha dato àlla borghesia italiana i settiman:1li con cui poter popolare di personaggi à la page i suoi riposi pomeridiani. È, insomma, come se la tradizione longanesiana avesse affidato ai suoi seguaci una sorta di giuoco delle parti in cui si esaurissero tutti i più vari interessi dei lettori, e al Mondo fosse toccato in sorte il ruolo della cultura; ed è appunto in virtù delle caratteristiche e delle abitudini, dei pregi e dei limiti di quella tradizione che il settimanale di Pannunzio è riuscito fin da principio a trovare un equilibrio tra satira e austerità, tra un rigo10s0 intento culturale e la connaturata vocazione ad un rarefatto divertissement intellettuale. Con tutta la estrema serietà scientifica di molti suoi collaboratori « specjalizzati >> e ad onta della sua « irriverenza >> programmatica, del suo aspro , criticismo politico e della sua assoluta e salutare mancanza di « carità di patria» (tutti requisiti che lo spingono, nell'opinione di certa nostra borghesia moderata, ben oltre i limiti dell'impopolarità, fino a quelli dell'esecrazione e dell'anatema). Il Mondo non è, insomma, nè una severa rivista di cultura, nè un libello polemico a sfondo anarcoide. È soprattutto un giornale, ed un giornale tutto da leggere e da gustare, concepito per un pubblicò a puntate Il beli'Antonio e Paolo il caldo), Landolfi, Raimondi, Vigolo, 1:laiano, Mezio; i giornalisti << 1nilitanti » come Monelli, ìviontanelli (solo nei primi tempi), De Feo, B. Romani, S. Negro, A. Guerriero, A. Russo, Spadolini, Gorresio, .P1.ÌroldiF, orcella, R. Aragno> D. Bartoli, F. Vegas, P. Pavolini, M. Tito, G. Russo, P. Glorioso, A. Rapisarda; i redattori dell'Europeo Todisco, Cancogni, Fusco; gli economisti come Ernesto Rossi, Roepke, Lenti, Conigliaro, Visentini, De Meo, Scalfari; studiosi e critici di varia intonazione e disciplina come C. Antoni, N. Valeri, A. Cajumi, A. Tasca, P. P. Trompeo, A. Bocelli, B. Tecchi. N. C1 hiaromonte, A. Battaglia, P. Serini, G. Granata, E. Tagliacozzo, A. Cederna, R. Pane, L. Quaroni, R. Musatti; scrittori di costume come C. Laurenzi, M. Guerrini, P. Pernici, G. Massari, ecc. [21] Bibloteca Gino Bianco
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