pendio delle sue preoccupazioni, un articolo del settimanale protestante francese Réforme.~ che si conclude con l'affermazione che il giorno in cui si giungesse al ritorno « di un milione di francesi disperati dal Nord Africa, allora tutte le avventure sarebbero possibili >>. Ma una tr~gedia della Francia è anche una tragedia dell'Europa. Se si verifica una grave crisi al di là delle Alpi, l'Italia o la Germania non· possono evitare di subirne le ripercussioni profonde. Questo è il centro del problema. Se la· politica europeista non è la stanca ripetizione di u~a formula polemica e propagandistica, e nasce invece dalla profonda convinzione che l'unità europea è il solo mezzo per salvare i nostri plaesi dalla decadenza, allora l'Italia e la Germania possono sperare di avere un avve11iresolo se la Francia avrà un avvenire. Occorre dunque costruire insieme il nostro futuro, occorre mettere in comune non solo le nostre risorse., ma 3.nche i nostri problemi, per difficili che ne siano le soluzioni. Non si dimentichi che le ragioni del tragico antagonismo fran,co-tedesco stanno cadendo l'ur1a dopo l'altra. Non è piu un motivo di conflitto la Saar, e le colonie, un tempo oggetto di tutte le cupidigie, sono oggi considerate sì un IJeso da sostenere, ma hanno cessato di essere fonte di divisione e di con-- flitto. Un peso da sostenere, cioè una responsabilità da assumere: l'Eurafrica rappresenta, infatti lo sforzo che mira a consentire che l'evoluzione dei Paesi africani si verifi,chi nell'orbita europea ed occidentale, e ad evitare che segua i pericolosi sentieri di un nazionalismo incontrollabile, dietro cui si nasconde più o meno apertamente la diplomazia sovietica. Oggi si parla molto di << rivoluzioni nazionali» afri~ane contrapposte al << colonialismo » : ma - come si legge in una chiara lezione di « semantica politica >>, apparsa su Il Muli'no - << il nazionalismo è soltanto la diversione sentimentale di cui si servono le oligarchie militari per assodare il loro potere e per deviare le masse dalle loro esigenze economiche e sociali >>; e la difesa delle posizioni << colonialistiche >> si identifiqi con la lotta condotta dalle potenze occidentali, per bloccare lo sforzo eversivo - diretto o indiretto - dell'Unione Sovietica. L'Europa deve, dunque, cercareed affermare la via del suo avvenire anche in Africa, get~ando le basi di una crescente interpenetrazione economica. Le Monde; discutendo la riluttanza tedesca ad impegnarsi finanziariamente nei T.O.M., ha osservato che attualmente la Germania importa dal solo Messico l'equivalente di tutte le importazioni dall'Africa francese, ed esporta verso l'Argentina il doppio. [11] Bibloteca Gino Bianco ..
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