Nord e Sud - anno IV - n. 29 - aprile 1957

dello sviluppo politico e sociale della società europea del Navecento. Il primo di questi intenti è palese nella frequenza con cui il Lukacs afferma che '/J'orientamento socialista dell~arte di Thomas Mann, il quale intellettualmente e rnoralmen.te è in1:ece legato al mondo borghese, si produce in modo auton~mo nell'ambito della stessa attività arti~tica della quale esclusivamente è frutto. Tale intento è 1elativo all'esigenza di garantire al massimo l'autonomia della ricerca critica: per un marxista questa è tanto meno vincolata ad una valutazìone immedzatanzente politica, quanto più si accentua il carattere auton.omo del suo oggettoJ cioè dell'arte. Se però si guarda più attien.tamente a qitesto carattere, ci si av1}ede di quanto esso sia fitt 1 izio e, per così dire, evanescente. A che cosa infatti si riduce l'autonomia dell'arte nella con,cezione del Lukacs'l A ben poca e.osa: alla sua capacità di dissociarsi, in modo per altro i11espficabile, dalle inclinazioni pratiche e teoriche dell'artista ed1 al/la possibilità di, i·nserirsi nello sviluppo delle struttu,re sociali, senza rifletterle meccani·camente, 1na attivamente co1itribuendo a modificarle. Ma, occorre aggii~rigere,. poichè per un marxistJ.a lo svilitppo Jtorico è predeterminato r,.elle sue tappe e nelle sue concl~ioni fino all'avvento di una società socialista, la positività e l' eflettiva consistenza dell'opera d'arte si misurano dalla sua capacità di contribuire in senso << prog, 4essivo >)_g,ssia jO•cMlista.,allo sviluppo storico. Nascono da ciò due conseguenze: an.zitittto .il giudizio criti'co è non. solo subordiriato al giuàizio poli'tico, ma da questo necessariamente riassorbito; in secondo luogo, poichè il giudizio poilitico compete agli organi ,in citi è massima la coscienza della direzione dello sviluppo storico, cioè ai gru,ppi dirigenti della classe operaia, la ricerca critica ed il cri·tico stesso n~n hanno alcuna effettiva autono1nia: nel ch,iuso e teleologico mondo marxista l'itna e l'altt,o fkinno e possono avere soltanto /'unzioni di consulto e di esecuzione., come di fatto è avvenuto e avviene. Se nel 1924 il Lukacs si acconciò ad abbandonare il juo tentativo di << marxismo occidentale>>, ed il congiunto propooito di affermare la piena auto·nomila della vita intellettuale ed artistica) ciò non fu dovuto soltanto alle pressioni polizie~clie., come pare sostene11e Pietro Rossi i1i un suo recente saggio: proprio lo svolgimento non incoereJite dei presupposti 1narxi~tici lo conditceva inevif}abilni.ente a ciò. Migli<>r succe,sso ha l'altro intento del Lukacs, di cui s'è fatto cen,no,: egli riesce in<J:ubbiamente ad evitare il pericolo del f ormalisnio. Se Thornas 1VIan11a, vesse scritto i sitoi romanzi in ottave., o avesse composto melodrammi o << girato » dei filrns, nulla sarebbe da modificare nei saggi del Lukacs sullo scrittore. tedesco; come ogni lettore pitò vedere, in essi è preso in esame soltbnto il contenuto ed è tnascitrato in modo a~oluto ogni valore formale. N ecessaria·mente però per questa ·oin Litkacs fallisce 11,elsuo terzo intento, quello di collocare l'opera di Thomas Jvlann "nel quadro culturale europeo. Ciò clte individua storicame1ite itn' opera d'arte n.ori è 'lti (122] BiblotecaGino Bianco \

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