Nord e Sud - anno IV - n. 29 - aprile 1957

colonialistiche sono state sollevate a proposito dell'associazione dei Territori d'Oltremare, non solo dal P.S.I., ma ,anche da esponenti del centro democratico e dal Popolo. Tanto che il Calamandrei si è rivolto direttamente all'on. Fanfani per chiedergli se sulla base delle « prediche contro il colonialismo», ripetute nel Consiglio Nazionale d,c., non a·bbia « nulla da obiettare al fatto che il Governo del suo partito avalli con la firma di un trattato le ghigliottine di Costantina e di Orano >>. Non c'è dubbio che l'assoc~azione dei T.O.M. al Mercato Comune sia un passo verso una maggiore solidarietà o - se si perf erisce - corresponsabilità dei paesi europei verso la Francia in relazione alle sue colo11ie africane. Si tratta di vedere se tale partecip,azione sia un fatto negativo, o positivo. Gli aspetti negativi denunciati sono sostanzialmente due: quello economico, e cioè la diversione in Africa di capitali, che dovrebbero altri1menti essere destinati al nostro Mezzogiorno; e quello politico, vale ,a dire il nostro identificarci, agli occhi degli africani, con i francesi; l'idea, quindi, che il Calaman·drei riassume nell'immagine degli italiani e dei tedescl1i che si adattano ,alla parte di boia per azionare la ghigliottina francese. A voler esaminare gli aspetti economici del problema, quelli che Le Monde ha più giustamente definito <<contabili>>, ci si accorge che il malcontento non è solo dei « partners >>della Francia, ma anche d-eifrancesi. I qu,ali osservano che la media delle somme nette che la Francia riceverà nel << periodo di p,rova » eurafricano ammonta a 21 mi,liardi di franchi l'anno, mentre ne sborsa attualmente 175 per i soli investimenti economici e sociali: la montagna (dei dossiers spulciati dagli esperti, e poi dai Ministri degli Esteri, e poi dai Presidenti del Consiglio) ha dunque partorito un topolino ... _Ma quello che .conta è il problema generale, politico. La Francia è profondamente legata al suo destino africano. Le maggioranze francesi, per fragili e mutevoli che siano, si ricostituisco110 e si consolidano qUiando si tratta di sostenere la presenza francese in Africa. Perfino François Mauriac e perfino Claude Bourdet hanno sostenuto, l'uno sull'Express,, l',altro su France-Observateur) che gli algerini non debb,ono chiedere l'indipendenza, ma la collaborazione con i francesi. Tutti i progetti, i più disperati, riass~.. riscono con fermezza la necessità che i francesi rimangano in Africa. In un recente, lucido editoriale, la Neue Zurcher Zeitung ha citato, come com.. [10] Bibloteca Gino Bianco

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