Nord e Sud - anno IV - n. 29 - aprile 1957

.... Egregio Direttore)· ho letto ~ul numero di gennaio il saggio di [Jaolo Ungari (Riforma universitaria e democrazia in,d·ustriale) e ho notato che) come d'abitudine) l'autore non ha saputo resistere alla tentazione di far precedere (e seguire)' la trattazione vera e propria della materia da apprezzamenti polemici che comp·romettono l'utilità del suo conitributo. L'analisi dell'Ungari) anche se riprende in forma più organica temi già da lui avanzati in altre occasioni) è certamente di tal livello) e di tale origirialità) da far m.editare chiunque porti interesse ai problemi dell'istruzione superiore., e non soltan,to superiore; .le polemiche dello stesso., invece) scadono sul piano dell'inesattezza e del ripiccoJ quanido addirittura 11,oriavviliscono 'Una ricerca cultur0:le di solido fondamento a pretesto per una iniziativa politica non altrettanto meditata,, e di scarsa efficieriza. Meglio sarebbe stato~ per , l'UngariJ osservare sin dal principio il proponimento di cui all'inizio del paragrafo 3 (« proporre problemi piutto~to che opporre polemiche»). Se infatti esiste,, come esiste) 'una certa qu,al spinta « poiljadistica » in alcun.i settori arretrati dell'opinione studen,tesca) è evidente che qualsiasi iniziativa volta ad « avanzare solitzioni sco.Zastiche di interesse generale » deve mostrare in concreto, e non soltanto a parole) la capacità di controllare e di guidare 1 le istanze più immediate della categoria studentesca) superari,dole e quasi dialettizzando.Ze in pi'lt mature e organiche proposte politiche., e compiendo così opera di agitazione e di e.ducazione politica al conte1npo. Resta però pregiudiziale) e questo sembrerebbe a~metterlo) passim, anche l'Ungari) c'Ti,e senza l'intervento massiccio della studentesca quale 'unica forza capace di mutare l'equilibrio interno alla struttura universitaria e determinare così un fatto nuovo nelle odierne morte gore dli tanti ambienti accademici e amm'inistrativi) « nessuna proposta di riforma riuscirebbe a sormontare il limite di pretesto». È citrioso come ['Ungari si sia sempre adoperato per srnentilfe nelle opere) e nelle polemiche) il valore politico di quel vasto movimento stitdentesco volto all'int~ento n,elle cose universitarie e addirittura al gover1io delle università) dopo averlo po~to in teoria come momento di rottura indispensabile e fondamentale. Logico quiridi che l'U.G.I. intenda proporsi co- . . rne « associaziorie generale degli studenti », volta a promuovere attivamente la più ampia confluenza di forze studentesche su di un com.une deriominatore di autonomia e di iniziativa) e come il problema di una più pre~isa definizione ideale e· politica del suo orientamento sia pur sempre importa~te) ma chiaramente successivo e secon1da.rio alla mobilizzazione delle energie studeritesche. Che per avanzare soluzioni per la scuola - le quali) se vere soluzioni) non possono non, ispirarsi a.d una concezione dell'interesse generale) anche se forse non ial suddetto interesse tout court come principio meta- [116] Bibloteca Gino Bianco I

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