per aver ricordato altresì le opere di Bartolomeo Capasso) di Giuseppe de Blasiis, di Michelangelo Schipa. Aggiungo che nes-suno potrebbe, me compreso, negare la importanza, e direi la santità del proposito di diffondere la conoscenza della storia di Napoli, ~nza pregiudizio, s'intende, delle altre storie\ D'accotrdo con il Cilibrizzi, il quale << dopo lunghi anni di studi e di meditazione » è ven,uto a << qu_esto convincimento proforido: sotno destinati alla decadenza quei popoli che non hanno il culto della storia ». Il che sarebbe molto originale se prima di lui, e senza così laboriose meditazioni, n,on lo avesse ammonito un certo Nicoletto Foscolo! Ma credono proprio i fautori della progettata fastosa e festosa storia collettiva che con essa, con i suoi volumoni in rotocalco (è sperabile) si possa far conoscere alla massa dei oittadini la storia del loro paese, farla comprendere, farla {lmare, farla, come nella vecchia precettistica, << maestra di vita»? Sì, a questo risultato si potrebbe giungere, e sarebbe bene sii giunge~e, ma non già con, i dieci (o venti? o trenta?) tom,i proposti dalla edizione napoletana del Gionna1e d'Italia, bensì con un manuale, nè troppo dotto nè troppo scolastico, bene informato e bene scritto, m,aneggevole, econo ... mica, di grande tiratura.., da potersi diffondere nelle scuole, nelle associazioni, fra i professionisti e gli artigiani, fra gli: operai e i contadini. Al che, peraltro, si opporrebbero due fatti. Primo: è più facile mettere insieme una ciclopica compilazione pseudo-erudita che un buon libretto di educazione popolare, un, bel Giannettino del4a storia di Napoli e senza contare che i dotti, fra noi, d1 isdegnano, come lesivo alla lCYYonorabilità scientifica, 'Un tal ge1neredi sottolavoro. Secon,do: le autori'tà pubbliche e piva.te - comune) p~ovincia) banche, industrie - chiamate a sovvenire l'impresa della « grande storip >, inutile, questa prenderebbero in considerazione in vista, appunto, della sua mole e del s.uo costo, mentre la << piccola storia » utile} non appariscente e narn,costosa} certp,men.te respingerebbero. Con la prima - si pensi! - si p1 otrebbe dar corpo a un imponente Comitato direttivo·, con i propri uffici} ben arrredati, e con un nugolo di segretarì, di sf:enodattilografe (belline pOS1Sibilmente)e di uscieri gallonati. E poi i Comitati specifici: della storia antica, della storia medievale, della stari(], moderna (e uno ne prevedo., assai efficien,te, perr la storia delle . malefatte del N 011d contro il Sud, giacchè, intendiamoci, è proprio, questo il nocciolo della que~tione )J della storia del costume} della storia della filot sofiaJ della storia militare e di quella marittima, della storia urbanisitièa, della st()(fia della musica (esclusa la canzone) che avrà una sezione tutta pe~ sè) e ·via vi,µ fino alla storia gastronomica, che sta ora benefician,do ~i granr-< dissimi onori. E ognuno di questi Comitati specifici composito di diretttorre, vice-direttOtf'e, segretari e stenodattilografe (possibilmente belline). E poi la direzion,e tecnico-tipografica, qu,ella cartografica, q·uella iconografica e zinco-- grafica, l'economato e - imrrvancabile - l'Ufficio Stampa, con le relative [1131 Bibloteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==