Nord e Sud - anno IV - n. 29 - aprile 1957

il suo appoggio al progetto di Trattato. La tariffa doganale ali' esterno risponde infatti alla necessità, da una parte, di impedire improvvise rotture in Paesi ad alta protezione doganale (come la Francia e l'Italia), consentendo loro di concentrare gli sforzi in quei settori nei quali dovranno reg- . gere la concorrenza degli altri Paesi-membri del mercato comune,. e dall'altra parte di fornire alla « piccola Europa>> un fattore di caratterizzazione e di differenziazione rispetto agli altri Paesi, un minimo comune denonii11atore,che serva a promuovere l'interpenetrazione commerciale ed economica tra i sei Paesi, ad assicurare cioè il successo del Mercato Comune. Gli Stati Uniti hanno del resto un passato (ed un presente) protezionista, che risale al famoso Hamilton Report del 1791, autentico classico del pensiero federalista-protezionista, e non hanno bisogno di apprendere da fonti straniere le ragioni della moderata protezione industriale di una nuova area federale. I comunisti, invece, allevati alla scuola della parità dei rapporti economici tra i Paesi satelliti dell'Europa orientale e l'U.R.S.S., hanno rinunciato a capire, ed hanno semplicemente cambiato il tasto nella loro difficile propaganda. Per una volta quindi sia~o d'accordo con il P.C.I. nel considerare i Trattati europei strumento di rafforzamento della Comunità Atlantica. E veniamo all'accusa del colonialismo: << europeismo e ghigliottine», per citare· Franco Calamandrei (l'Unità, 12 febbraio). I comunisti, si sa, sono sempre assai solleciti della libertà e dell'indipendenza dei popoli, detestano i metodi tirannici di governo, considerano l'oppressione armata, i metodi di p·olizia e di sterminio strumenti di governi reazionari da combattere con tutte le forze. Questo spiegà il loro entusiasmo per N~sser e l'attuale condanna di Israele, la loro solidarietà con i ri,belli algerini e l'intransigente esecrazione di cui coprono il Governo francese. « Si crede che il popolo algerino - tuona il Calamandrei - sarà più disposto a rinunciare alla propria indipendenza, quando lo sfruttpmento della sua terra sia esercitato non dalla sola Francia, ma da ~Itri paesi dell'Europa occidentale?... Ciò, a cui l'Italia sta per essere impegnat;i, con l'associazione dell'oltremare al mercato comune... è il disperato tentativo di perpetuare un'oppressione coloniale che offende la civiltà! >>. Se la polemica anticolonialistica fosse condotta solo dai comunist1, la nostra risposta sarebbe fin troppo facile: basterebbe indicare il plauso de l'Unità al massacro di Budapest. Ma, sia pure con tono diverso, remore anti- , [9] Biblioteca Gino Bianco

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