I I ( Il mercato europeo del lavoro di Francesco Compagna Riguardo alla circolazione degli uomini l'Europa occidentale ci appare oggi .fasciata da una fitta maglia di barriere: da quelle minori che, come in Italia, vorreb'bero opporsi ,alla libertà di trasferimento fra regione e regione, e magari fra provincia e provincia, a quelle maggiori che separano gli Stati fra loro. Tali barriere rappresentano altrettante infrazioni ,ai principi che sono all'origine della nostra civiltà. · Una politica economica può infatti proporsi di incoraggiare i movimenti migratori. Ma q11iandoessa dovesse oltrepassare un certo limite in questo senso, quando dovesse peccare, per cos1 dire, in eccesso di incorag- , , giamento, si avrebbe quella sua degenerazione il cui punto d'arrivo è rappresentato dalle deportazioni di tipo nazista o comunista. Analogamente un,a politica economica può proporsi di scoraggiare i movimenti migratori, sia dal ,punto di vista di quel paese che ra1 ppresenta sul mercato del lavoro l'offerta, sia dal punto di vista di quell'altro paese che ra,ppresenta la domanda, l'uno preoccupato per il deterioramento dei propri insediamenti umani, l'altro per i problemi di ricettività, assimilazione, impiego, alloggio, consumo e retribuzione che sorgono dall'afflusso di mano d'opera supplementare. Ma per l'uno e ,per l'altro paese, quando la loro politica economie.a av-esseoltrepassato anch'essa un certo limite, quando avesse cioè peccato in -eccessodi scoraggiamento, noi saremmo sempre, come siamo, in presenza di una infr.azione dei. ,principi della nostra civiltà; e una degenerazione si sarebbe verificata, come si è verificata, nella direzione opposta a quella segnata dalle deportazioni, una direzione il cui punto d'arrivo è rappresentato dalla restaurazione, piu o meno parziale, della servitu della gleba. [6] Biblioteca Gino Bianco
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