E ci si avvide che, almeno per quanto riguardava i comunisti, aveva avuto la meglio il gruppo che da anni dirige la federazione: sindacalisti ed ex amministratori comunali, con prevalenza del nucleo « irsinese ». . Altra notizia preventiva: qualche mese dopo un consigliere comunista si dimetteva dal P.C.I. Si trattava del consigliere del collegio di Tricarico, Antonio Alba,nese, amico di Rocco Scotellaro. La presentazione del bilancio preventivo è stata fatta puntual1nente. In verità sono state consegnate ai consiglieri anzitutto le relazioni del Presidente e dell'Assessore alle finanze. I prospetti veri e propri sono stati dati alcune settimane dopo. Ma, dalla lettura delle due relazioni, e specialmente da quella de_lPresidente, si ricavava già l'idea di ciò che il bilancio della Provincia di Matera sarebbe stato. Il 27 novembre scorso, iniziandosi la discussione generale, i consiglieri di Comunità (nel frattempo Albanese aveva aderito al Movimento di Comunità) potevano svolgere un'ampia e serrata LTitica, che rispondeva ad una esigenza di chiarezza ed al senso di responsabilità che già aveva distinto la campagna elettorale del piccolo gruppo d1 centro-sinistra. Veniva cioè fatto notare come risultasse chiaramente che poco o nulla era cambiato dagli anni precedenti, e nessun indizio di nuovi indirizzi e di nuove idee veniva fuori dall'esame del bilan,cio. L'esposizione dei consiglieri comunitari sottolineava che lo stesso Presidente aveva confermato pienamente questo giudizio quando si era affrettato a premettere che il breve periodo di attività non aveva consentito di « fare di più ». E proprio sulla 1 base di ciò il bilancio scorreva sui cardini delle precedenti gestioni, con differenze assolutamente tra5curabili. La relazìone presidenziale arrivava anzi a raccomandare di non attardarsi in discussioni che venivano chiamate, con evidente senso dispregiativo, « teoriche », mentre non era difficile capire che il primo difetto dell'impostazione della nuova Giunta consisteva appunto nella mancanza di un quadro d'insieme della situazione e delle esigenze della Provincia, che consentisse anzitutto di stabilire fino a che punto fosse conveniente continuare sulla strada battuta dai vecchi amministratori. Non era detto quali e quante opere pubbliche, ordinarie e straordinarie, erano in atto o già studiate o proposte. Non era esposta la convenienza di continuare o meno ad usufruire degli stessi istituti assistenzìali, nè con1e avevano funzionato in pratica certi organismi collegati. Il bilancio preventivo, ciò che era più grave, non si basava su un quadro delle necessità della provincia di Matera, sia di ordine solo organizzativo e burocratico, o dei rapporti con le altre amministrazioni locali, o di ordine economico-sociale, scolastico, ecc., e in rapporto con l'attività e l'intervento notevoli esplicati da vari altri enti ed uffici nello stesso territorio. In queste condizioni - poteva far notare la critica dei comunitari [77J Bibli teca Gino Bianco
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