danno il maggior numero di emigranti stagionali sono il Veneto e la Campania, seguìte dagli Abruzzi, la Sicilia e il Lazio. Questi lavoratori si dirigono, com'è naturale, verso le due principali città: Stoccolma e Goteborg. Da queste città gli uffici di collocamento li smistano anche verso la pirovincia. In Svezia gli uffici di collocan1ento sono privati o comunali, ma la loro attività è sempre controllata da una speciale divisione di polizia, che si occupa del rilascio dei permessi di lavoro. Questo permessi si ottengono facilmente e sono rinnovabili. È così, mediante successivi rinnovi del permesso di lavoro, che la nostra emigrazione, da stagionale, diventa stabile .. Difficilmente, con i nostri emigranti, giungono in Svezia operai specialj_zzati. È più facile trovare degli intellettuali, o sedicenti tali. Ma, dato che l'esercizio di una professione o di un impiego ben qualificato ·presuppone 11na perfetta conoscenza della lingua svedese, ed è su,bordinato al permesso di cc lungo soggiorno », solo dopo un periodo piuttosto !un.go di lavoro in Svezia si può tentare di esercitarvi una professione o trovare un impiego. La nostra emigrazione cc stagionale » si rivolge quindi, in massima parte, verso lavori di grado inferiore: sguatteri, per la categoria alberghiera; mano- · vali, per l'industria edilizia. Un manovale guadagna circa 2500 lire italiane al giorno, lavorando per sette ore. Uno sguattero, in Svezia, è ben p,agato (2 o 3 corone all'ora). Riceve il vitto durante l'orario di lavoro (sette ore nette) e, con.dizio11i locali pern1ettendolo, anche l'alloggio. La costante .diffusione di macchiine lavatrici, asciugatrici, ecc., riducono peraltro sensibilmente il peso del suo lavoro. In alcuni grandi ristoranti, dove alcuni italiani lavoravano come sguatteri, abbiamo visto d'estate, nelle cucine, apparecchi ventilatori e bottiglie di coca-cola ghiacciata a portata di ciascuno di loro. Comunque, essen.do lo standard di vita molto alto, il mestiere di sguattero o. di manovale è considerato generalmente fonte di un'occupazione poco redditizia ed, in ogni caso, largamente riservata agli immigranti: Fi,nlandesi in testa, seguiti da Italiani e Tedeschi. In estate, p·oi, si aggiunge un1a buona aliquota di studenti stranieri che, lavorando un paio di settimane, si pagano le vacanze all'estero. Nel complesso, quindi, la nostra emigrazione stagionale in Svezia, p,re- . senta caratteri che la -distinguono da quella verso altri paesi. Non si tratta, come per la Fra•ncia e la Svizzera, di nostri connazion.ali che emigrano per il raccolto o la vendemmia; né di manovali che accorrono nei mesi caldi in quei Paesi dove d'inverno si lavora poco nel settore edilizio. Si tratta piuttosto di un fenomeno di nomadismo: correnti di lavoratori no,n qualificati - marittimi in attesa d'imbarco, profughi politici ridotti alla fame, mestieranti di vario genere - che si spostano tra Germania e paesi scandinavi alternativamente. Per quanto riguarda gli Italiani, essi si confondono con un grupp•o di emigranti di cui tratteremo fra poco. [72] ,Biblioteca Gino Bianco
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