• ad emettere azioni al portatore per le società di nuova costituzione loealizzate nel Mezzogiorno, od anche per l'aumento di capitale delle società quivi, già esistenti. Si vorrebbe cioè estendere al Mezzogiorno continentale un istdtuto che particolari motivi ha,nno reso attuabile .in Sicilia, ma sui cui effe.ttj positivi nei riguardi dell'industrializzazione non si ha ancora alcuna conoscenza probante. Mentre ciò che fin d'ora è palese, vale a dire I'aiSsurclità e la pericolosità di una regolamentazione regionale di un problema d'interesse così peculiarmente nazionale, dovrebbe sconsigliare a priori questa azzardata ed intempestiva innovazione. Da ultimo ricordiamo la proposta di restituire agli Istituti bancari meri~ dionali quelle funzioni di credito industriale a medio termine che fu:rono• loro sottratte per essere concentrate in Istituti s,peciali, creati allo scopò specifico di promuovere l'industrializzazione, in relativa concordanza con l'intervento esplicato dalla Cassa. Anche a voler prescindere dalle numerose obiezioni che un simile provvedimento naturalmente suscita, sarà sufficiente rilevare che la materia è assolutamente estranea a questo progetto di legge: ' come già altri ha osservato, l'accoglimento della proposta si risolverebbe in una prolungata remora all'entrata in vigore del disegno legislativo. Al termine di questa rapida rassegna delle princi 1 pali trasformazioni c1.1i il disegno di legge governativo è stato sottoposto - o, con tutta probabilità, sta per essere - non può davvero definirsi confortevole il quadro che ne risulta. In breve, si trattava di un provvedimento che senza eccessive elabora• zioni avrebbe potuto e dovuto essere tradotto in uno dei migliori strumenti - fors'an,che il migliore - di quanto si sia trovata a disporre, in questo dopoguerra, l'azione meridionalista; lo si poteva senz'altro considerare 1111prontato a quei caratteri di forza i11novativa, di duttilità funzionale, di misu rata predisposizione di benefici, tl}tti talmente essenziali alla condotta di una nuova, più flessibile, ragionata ed accorta politica di industrializzazione: di null'altro v'era bisogno se non che tali caratteri fossero adeguatamente coordinati e rafforzati. • Ed ecco che ora, invece, si corre seriamente il rischio di vedere approvato dal Parlamento un rigido, sclerotico compendio di norme, in molte sue parti affetto dai mali del paternalismo, nel complesso fedele ad una prassi legislativa che fu necessaria, ma è attualmente insufficiente. Un complesso di norme, dunque, del tutto inidoneo a stimolare e assecondare - ad un tempo - forme di intervento che si distacchino dagli schemi sinora seguiti: con relativo successo, è vero, ma nei quali sarebbe d'ora innanzi sterile insistere. Noi vogliamo credere che la responsabilità di tale infelice trasformazione non vada ascritta - salvo qual·che evidente caso - ad incompetenza, -a premeditata demagogia, a calcolo elettorale: vogliamo rifiutare la tentazione polemica (ed è perciò che non abbiamo fatto i nomi degli autori di quelle [67] Biblioteca Gino Bianco I 1
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