far ritenere lecito, infatti, l'equivoca dizione di « nuovi impianti industriali ». Per contro, la necessità di rispettare la legge potrebbe indurre tali enti e tali aziende ad effettuare i propri investimenti, nel Mezzogiorno, in settori tutt'affatto estranei al campo di attività che è loro proprio: col risultato di allontanare da codesti settori gli investimenti privati (che pur ne sarebbero attratti) senza peraltro modificare le strutture dell'apparato . industriale del Sud, e cioè senza realizzare lo scopo cui in realtà vorrebbe essere diretta la norma (è chiaro, difatti, come la norma interessi preminentemente l'IRI e l'ENI). La ripartizione territoiriale degli investimenti di codesti enti non può essere frutto di una disposizione di legge, inevitabilmente cervellottica, bensì soltanto di un razionale programma di politica economica: accogliere la disposizione citata significherebbe, probabilmente, predisporre una giustificazione, o fors'anche un incentivo, ad ,una futura inazione governativa in questo, settore. . Alla stessa st~egua va considerata la proposta di un articolo aggiuntivo in base al quale « le ditte italiane che abbiano· capitale superiore ai 500 milioni, devono investire ogni anno e per tutto il periodo di applicazione della presente legge una somma equivalente al 3 per cento degli utili dichiarati in obbligazioni dell'IRI-Sud », a meno che non si tratti di « ditte che, an1io per anno, investiranno per lo sviluppo industriale del Mezzogiorno somm,e,; superiori al previsto 3 per cento ». La portata e gli effetti assolutamente negativi e controproducenti di q,uesta norma sono così chiaramente intuibili che non vale la pena di soffermarvisi: qui la si è ricordata appunto per mostrare a quali paradossi ed aberrazio,ni può condurre l'intento di fissare i temi di una politica economica negli schemi di una legge. Assai più realistico, e senz'altro meritevole di accoglimento, è un articolo che dovrebbe aggiungersi all'inizio del titolo III (si t·ratta di una proposta che fa parte delle rarissime eccezioni positive cui abb,iamo accennato dianzi), nel quale si sancisce l'impegno per il Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno di elaborare •Unprogramma quadriennale di sv~luppo industriale del Sud. Nel programma, in cui dovrà fissarsi la distribuzione settoriale e regionale degli investimenti in modo cc tale d~ assicurare un consolidamento organico e un'armon•ica espansione dell'industria meridionale », dovranno essere inoltre indicati « l'ammontare degli investimenti che sono chiamati ad effettuare , l'I.R.I. e l'E.N.I., le iniziative industriali che detti enti sono chiamati a reali1.zare e gli obiettivi di occupazione della mano d'opera che, attraverso' tali iniziative, vann,o raggiunti ». Si può ora passare a considerare le modifiche apportate - o che è stato proposto di apportare - ai provvedimenti dei tre settori individuati nella precedente nota, nello stesso ordine in cui allora ne abbiamo scritto. Non molto vi è da diire a proposito dell'istruzione professionale: nessuno [63] Biblioteca Gino Bianco
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