Nord e Sud - anno IV - n. 28 - marzo 1957

• pure acquisito, sul piano tecn•ico e produttivo, sociale e generalmente eco- • r1omico. Si deve nominare un consigliere per un Consorzio di Bonifica? A quel tale che, provveduto di buona volontà e di una certa esperienza, avanza una propria candidatura, si suggerisce di « farsi vedere », di cc frequentare » la locale sede della Democrazia Cristiana; se quel tale, per un elementare riflesso cli dignità, si astiene dal seguire un si grossolaino suggerimento, poco dopo si vede preferire un dentista o un professore di greco, funzionario l'uno della locale Democrazia Cristiana, amico, l'altro, di qualiche funzionario della locale De1nocrazia Cristiana. Si deve decidere la nuova utilizzazione di un tecnico dell'Ente di Riforrr1a, che è da tempo ,in forza all'Ente stesso e che ha terminato recentemente di assolvere in modo ese1nplare i compiti che gli erano stati affidati lo scorso an«no?Lo si interpel,Ia, gli si fa dire quale destiinazione o quale sede preferisca, gliela si fa prevedere come possibile: però... se il giovane tecnico non risulta iscritto alla D.C., gli si ricorda che l'iscrizione renderebbe più agevole· la via · da percorrere, infestata da concorrenti che quella iscrizione possono vantare a loro superiore merito; se il tecnico fa orecchi da mercante, lo si lascia in quarantena per fargli capire che l'iscrizione alla D.C., nella scala dei meriti, sta al vertice. E non parliamo degli assegnatari, dei loro cc ,periodi di prova >) in particolare, dei loro rapporti con gli Enti in generale! Si potrebbero evocare infine anche i Consorzi Agrari per completare il quadro della D.C. •nelle campagne, dei suoi sistemi, delle adesioni che essa si procura. Che conto poi si pensi di fare delle adesioni estorte con certi sisten1i proprio non riusciamo a capire. Ma siamo a tanto: si ricatta, si pone un dilemma che somiglia a quello posto al viandante dal bandito sulla strada maestra, si estorce l'adesione alla D.C., come se la D.C. fosse il partito di Lauro nei vicoli più miseri di Napoli. Si potrebbe infatti protestare contro questi sistemi anche per la ,lesione di prestigio che ne viene proprio alla D.C. ad opera dei suoi troppo zelanti servitori. Noi protestiamo soprattutto per la d~adazione della riforma, che appartiene al patrimonio politico di tutti i democratici italiani. Si ricorderà che proprio su questa rivista abbiamo dato il giusto rilievo al convegno che i gruppi giovanili tennero a Matera nell'aprile del 1955 per , discutere della politica agraria come strumento di azione meridionaJista e democratica. E pur avanzando le nostre critiche nei confronti di certi spunti ideologici affiorati in quel convegno - e che ci parevano insidiosamente avviati a sboccare in concezioni paternalistiche, molto sociali magari, ma assai poco liberali - noi scrivevamo allora che cc proprio dalle cronache del convegno di Matera, si dovevano riconoscere responsabili prese di posizi_one >>; dalle quali si poteva ded11rre che motivi liberali non erano estranei a certa autocritica degli ambienti giovanili democristiani. Cost per riassumere, si [59] Biblioteca Gino Bianco

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