in meno, cioè con i limiti invalicabili di una intonazone data fin da principio e modificabile soltanto per puri scopi tattici. Attualmente Vie Nuove si presenta con un'apparenza molto più vistosa e vivace che due o tre anni or sono (102 ). Accresciute fino a 40 il numero delle pagine, aboliti i lunghi articoli di fondo firmati, accentuata notevolmente la \ p.arte fotografica a discapito dei disegni, concepita una pretesa di eleganza e di modernità nell_aimpaginazione, introdotte le espressioni più ghiotte ed ottimistiche della mitologia borghese, adottati - non senza una certa· in• telligenza - i metodi più moderni di divulgazione culturale, il settimanale comunista appare teso nello sforzo di f.arsi leggere e gustare dal suo pubblico principalme11te in virtù delle immagini che pubblica in cosciente disobbedienza al suo moralismo classista; e sulle quali, appena il proto le inserisce nella pagina, una mano di giornalista si accinge a postillare con ben dosata acredine. Valgono per Vie Nuove, in una certa misura, le osservazioni che abbiamo fatto, all'inizio di questo scritto, ,a proposito della Domenica del Corriere e della Tribuna Illustrata. Anche qui, la presenza delle «donnine>> << Come marxisti com,hattiamo la società capitalista, ma - sino a quando questa è la società nella quale viviamo - non possiamo ignorare le sue leggi e i suoi costumi e certe esigenze che ne conseguono. Non possiamo metterci al di fuori della realtà ... In verità, caro Trombadori, noi non possiamo metterci nella posizione dei nostri bisnonni che, nel '48, avevano deciso di non. più fumare. Concezione sterile, questa - da "obiettori di coscienza", appunto - ma che non è una concezion~ dia/,ettica di lotta politica », ecc. ( 102 ) Dal novembre 1956 la direzione del settimanale còmunista è stata assunta da Maria Teresa Macciocchi. In quella stessa data Vie Nuove accrebbe le pagine da 24 a 40, slargò le ru1 briche di attualità, introdusse in maggior numero servizi a colori e ricostruzioni storiche a puntate. Il commento politico settimanale (che era precedentemente affidato a due editoriali, uno di Alfredo Reichlin e l'altro di Bruzio Manzocchi) oggi è diventato meno << specialistico », ed appare frantumato in una serie di brevi editoriali e di notiziole, tra politiche e << curiose ». Zavattini ha cominciato a pubblicare settimanalmente su Vie Nuove una sorta di intervista, da lui condotta secondo i pii1 consueti dettami neorealistici, ed intitolata << Domanda agli uomini»; Curzio Malaparte ha visitato per Vie Nuove l'Unione Sovietica e la Cina; Marco Cesarini sta redigendo una stpria dell'Universo a puntate, corredata da illustrazioni. Tra i collaboratori più assidui di Vie Nuove si notano inoltre: U. Baduel, F. Barbieri, F. Calamandrei, C. Levi, S. Micheli, R. Nicolai, A. Perria, L. Pintor, P. Proni, N. Sansone, S. Segre, G. Signori, R. Tedeschi, ecc. [54] BibliotecaGino Bianco
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