Nord e Sud - anno IV - n. 28 - marzo 1957

Tali intendimenti si andarono inizialmente realizzando non senza quegli scompensi e quelle incertezze che ogni esperimento reca con ~è. Epoca ha comunque il merito di aver cercato, fin da principio, il successo senza far concessioni al costume deteriore su cui fonda vano e fondano le proprie fortune altre riviste italiane, ma mediante grossi servizi d'interesse e pagine fotografiche d'eccezione; mentre la parte intellettuale del giornale si man- . teneva ad un livello sempre divulgativo ma notevolmente elevato, anche troppo, a volte, per il mercato italiano. La ru:brica <<Itali;! domanda», ad esempio, ideata da Zavattini per instituire un <<continuo ed affettuoso colloquio col prossimo» e posta ad apertura del giornale, sembrò in genere troppo lunga e « pesante » e tale d.a raffreddare l'incontro del lettore con· le pagine più vivaci dell'interno. Anche per un pu·bblico relativamente di élite (in un senso segnatamente letterario) vennero concepiti i « Ragguagli · ' dell'Epoca», redatti da Remo Cantoni, e certe ru·briche di costume, come <<Il disonesto>> (che scomparve poi ben presto) a cura di Vincenzo Ta-llarico, e <<Costume», ~ffidata alla penna gustosa del <<conservatore» Manlio Lupinacci. L'intonazione politica di Epoca si è sottratta, inoltre, alla tradizionale parabola segnata da tutti i nostri settimanali di attualità (dalle ~pe.rte idealità democratiche dell'immediato dopoguerra alla politica del <<giorno per giorno>>, quando non addirittura ad un dissimulato e guardingo sovversivismo di destra) per ragioni, diciamo così, anagrafiche; in quanto alla fine del 'SO quando venne alle luce il settimanale mondadoriano, tutti i giochi erano già fatti, e a chi non fosse nè fascista nè comunista non restava che appoggiare, con maggiori o minori riserve, i governi di coaliizione democratica. C'è tuttavia una vasta gamma di sfumature che non è lecito sottovalutare, la quale fa sì che tra il governativismo di Oggi e quello di Epoca esista una differenza sostanziale. Pur con le sue iniziali oscillazioni ed incertezze formali, Epoca è nata e si è affermata come il settimanale di un p:aese civile, industrialmente progredito, europeo, con quel t~nto di maggior distacco e di più difficile popolarità che è connesso con questo termine. Tale intonazione non poteva non riflettersi sul suo tono politico, sulla natura e gli accenti del suo « moderatismo ». Giovanni Spadolini per la politica interna ed Augusto Guerriero per la polrtiça estera e per la rubrica « Memoria dell'epoca>> sotto lo pseudonimo di Ricciardetto), Ferdinando di Fenizio per la politica economica hanno echeggiato sul settimanale di Mondadori le tesi consuete dei governi del centro democratico sull'antico- [47] s·btioteca Gino Bianco - I

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