Nord e Sud - anno IV - n. 28 - marzo 1957

di costume. Sono i <<profilo biografici >>a puntate - genere di estrazione ottocentesca, già rinverdito dal Longanesi in Omnibus (69 ) qui riferiti esclusivamente a figure di rilievo della storia recente, ed affidati spesso a penne di notevole pregio letterario, oltre che a giornalisti più propriamente « militanti >>:dal « Badoglio senza Impero» e <<La prima vita di Mussolini » di Paolo Monelli, a <<Il re dal cappello a cencio» (Vittorio Emanuele III) di Giovanni Ansaldo, da<<Il Napoleone della sfortuna» (De Gaulle) di Domenico \ Bartoli a « La Contessa dei Parioli >>(Edda Ciano) di Sandro Volta. Un particolare tipo di aneddotica parlamentare (nelle rubriche <<La Capit+tle », <<Ultimo giorno>>, <<Una settimana in Italia>>) ed una viva~e cronaca mon- <lana - che andava dalle notizie spicciole raccolte nella rubrica <<Società >> alle note di Camilla Cederna, intelligentemente nutrite di umori longanesiani - appartenev~no anch'essi alla zona ricreativa del settimanale. Ma la fisionomia più viva e genuina dell'Europeo di Benedetti rimane pur sempre affidata alle inchieste, alle corrispondenze, alle <<rivelazioni >) che esso pubblicò intorno ai più svariati argomenti della cro~ca nazionale. In tale settore, le colonne del settimanale sono state i banchi di scuola 1 per una leva di giornalisti, che vi si affiancavano a quelli di più antica e provata esperienza (70 ); e, per quanto si riferisce specialmente alla cronaca I nera, L'Europeo, giornale <<del dopoguerra»,' ha dato veramente la misura della funzione che può e deve svolgere, in regime democratico, una stampa libera e spregiudicata, nel contribuire all'accertamento dei fatti, nel soddi- ( 69 ) Pensiamo soprattutto alla gustosissima biografia di Felice Cavallotti («Vita patetica di un bardo ») pubblicata a puntate da Alberto Savinio nei primi numeri di Oninibus. Il gusto della « storia romanzata», delle rievocazioni, dei diari, dei carteggi, ecc., era stato inoltre alla base di una pubblicazione che il Longanesi diresse a Roma per qualche tempo, dopo la scomparsa di Omni.bus: Storie di ieri e di oggi·. ( 70 ) Tra le <<scoperte» dell'Europeo vanno citati nomi che fanno parte del nostro migliore giornalismo nei più disparati settori: da Manlio Cancogni, che proveniva dalla letteratura narrativa (e vi è recentemente tornato, con La carriera di Pi·mlico ), a Giancarlo Fusco, da Alfredo Todisco ad Auro RoseHi, da Antonio Cederììa a Ferruccio Troiani, da Michele Tito a Camilla Cederna. Ma anche per altri giornalisti meno giovani - come Nicola Adelfi, Mino Caudana, Vittorio Zincone, Crescenzo Guarino, Gianni GTanzotto, Giorgio Vecchietti, Michele Serra, Ferdinando Vegas - L'Europeo rappresentò una tappa utile e for•mativa. [26] Biblioteca Gino Bianco

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