Nord e Sud - anno IV - n. 28 - marzo 1957

• prima che da interpretare. In qualche misura, documentarla era più difficile e crudele che interpretarla; che forse era semplicistico. Ogni a~cento che sapesse minimamente di demagogia o di imbonitura sarebbe stato controproduc~nte. Dalle mire finalistiche dei comunisti e dalle volgarità dei fascisti camuffati da benpensanti, la stampa democratica doveva sapersi difendere con armi più sobrie e moderne, non legata a tattiche contingenti, ma rispettosa della verità fino al virtuosismo: il nome del settimanale del1' editore Mazzocchi era esso stesso mallevadore di un desueto costume civile. « A questo siamo arrivati nel nostro giornalismo: - scrivev,a Bene- ' · detti - d'ogni fatto si dà subito l'interpretazione politica, senza che ne sia premessa la cronaca ... A me sembra che il primo dovere d'un giornale sia di offrire al lettore gli elementi dell'avvenimento. Far di tutto per portare chi legge sul posto, per metterlo in gr~do di dare lui il giudizio per primo ... Ricchezza di particolari e quel piglio, quello stile direi, che deriva soltanto dall'indipendenza, dall'oggettività, per cui anche la prosa mediocre del cronista ha un che di classico... Non esiste una ~penna automatica. Però il controllo delle informazioni, l'oggettività dell'esposizione sono sempre garanzie per il pu·b·blico » (65 ). E cominciava a svilupparsi, parallelamente all'informazione accurata e al lucido e sobrio commento politico, un gusto che potrebbe definir~i dell' « attualità borghese »; cioè un interesse per le persone, che è molto simile a quello di Longanesi, ma meno c.austico e strapaesano e insieme più naturale e minuzioso: tipico, insomma, di un frangente storico in cui la democrazia ha cominciato ad allargare gli orizzonti all'opinione pubblica, e va innalzando sul piedestallo della notorietà, a volte solo per un istante, volti e figure di cui bisogna carpire e comunicare, nello spazio di un istante appunto, il signìficato, il succo. È una tecnica che presenta i suoi inconvenienti, in quanto tende deliberatamente a fare app,arire tutto sullo stesso piano - un avvenimento politico, un dramma di cronaca nera, un sorriso, il colore di una cr~vatta - quasi davvero tutto venisse registrato da una penna automatica; ma è, d'altra parte, capace di trovare in ogni figura investita dal fantasma dell',attualità un aspetto elementare e confidenziale, assimilabile da ogni mentalità anche poco addestrata, da ogni psicologia «media». Nasce il cliché della notazione ~pparentemente ( 65 ) Nel numero del 13 gennaio 1946. [23] Biblioteca1Gino Bianco

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