richieste minime della domanda europea. Il gradino di qualificazione successivo a quetllo dell'alfabetizzazione può essere poi più agevolmente superato mediante l'istituzione di corsi pre-emigratori poco costosi e di rapido svolgimento, specialmente se è questione di salariati agricoli (richiesti per esempio dalla Germania e direttamente reclutabili nelle dette zone di sistemazione), di manovali (richiesti per esempio dalla Francia e reclutabili anche fra le correnti già formate d'emigrazione interna che si addensano intorno alle città principali), di minatori. Quando l'Italia, che offre lavoro al mercato europeo, avesse risolto questo problema di alfa1 betizzazione, e magari di qualificazione media dei propri emigranti, i paesi di piena occupazione, che domandano lavoro all'Italia, potranno più agevolmente risolvere da sè, e magari con l'impiego del << fondo di riadattamento per la formazione professionale· e la mobilità della mano d'opera>>, previsto dal Mercato Comune, il problema di una qualificazione più alta: selezionando pure fra i lavoratori nazionali occupati nelle attività primarie, non meno che fra gli immigrati, coloro che . posseggono maggiori attitudini ad essere rapidamente promossi da mano d'opera ordinaria a mano d'opera specializzata. Questo è il punto di d'incontro. Noi avremo occasione di tornare sistematicamente su questi argomenti. L'Italia deve raggiungere un relativo equilibrio demografico in tutte le sue regioni e di qui derivano altri grossi problemi, di dislocazione interna non solo di nuclei familiari ma degli stessi insediamenti umani; problemi che, se risolti, possono c,ambiare il volto al nostro paese, possono far scomparire l'Italia di Sulmona, per far luogo ad una Italia tutta europea. L'emigrazione transalpina è una leva fondamentale per risolvere tali problemi perchè certi obiettivi di industrializzazione e di meccanizzazione . agricola non si potranno mai conseguire senza una preventiva decongestone del tessuto demogr.afico di certe province del paese, evitando al tempo stesso che incontrollabili e caotici movimenti di migrazione interna vengano a provocare la congestione del tessuto demografico di altre province. L'emigrazione transalpina è appunto la v,alvola di sicurezza per l'applicazione e l'esecuzione del Piano Vanoni. , [16] Biblioteca Gino Bianco
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