maggior parte di esse, dove la retorica .mor1umentale div~d·e iii campo con un umiliato spirito di economia, negatore di ogni intenzione di gusto . e di finezza espressiva. Ancora una volta la matrice politica d\~gli interventi è evidenite, <lacchè si s,a che in questi casi la retori!ca vorrebbe esal- • tare )a magnanimità dei costruttori agli occhi dei «beneficiati», e la parsimonia dimostu-are la loro saggezza agli occhi degli altri cittadini, non direttamente i11teressati alle intr,aprese. Gli effetti estetici del connubio, di cui le opere del fascismo ci hanno lasiciato un :vastissimo cam,pionario, no11sono oggi molto diversi da quelli di allora: a,ccanto a rari esempi, in cui si .~ente la presenza di una cultura architettonica più esercitata e matura, la massa è costituita d,a una mediocre edilizia, sulla quale ,cupol'e ,archi e .torri, in cerca di magniloquenza o di ' qt1el vernacolo, 'Che- chissà perchè - si pe.nsa più ac~etto a1lgusto conta- . dino, fanno melanconico spicco. La giustificazione, dietro la quale si sono sfrenati trent'anni di retorica passatista dell' architettura sovietica, è che il proletariato, ,assunto il pòtere, può lecitamente aspirare a vivere in quegli edifici (di quello stile e di ·quelle di1 mensioni) che fino ,a ieri ·i vecchi padroni si costruivano ' per se. . L'edilizia ufficiale fascista aveva pretese un po' differenti e in certo senso più ambiziose: sperava di rifare degli italiani un popolo imperiale di stampo cesareo, costripgendoli fra archi e colonne. A queste concezioni aberranti, si ~ac·costaanche la retorica della ar,chitettura che 'potr,,emmo definire di colonizzazione agrairia e che da un trentennio rivela un' inconcussa continuità di linguaggio. Ma forse la sua illegittimità, ,a ben vedere, è an1 che maggiore. Nell' Ag~o Pontino, in Cirenaica, in Puglia e Basilicata ,o in Maremma - nelle r,egioni in cui quella architettura ha fatto ieri come oggi le sue prove più clamorose - si cercherebbe invano una versione in chi~ve di demagogia rustic,a di un vecchio ,castello o pi una mas,seria pad'ronale. Si trovano invece lairghe piazze, torri, fonta_ne, prospettive monumentali. Ins·omma in poche m~- gliaia di m.etri quadr.ati di fitta edilizia, ,a bas'e di cemento e cl.i marmo, che la 'Campagna ciJ.iconda1tutt'intorno, sta come condensata una porzione di cenlro urbano: anzi, per la verità, di quella interpretazione giganteggiante di un centro che gli spiriti strav.aganti e rozzi s'immaginano essere qu1dl'la ideal..e. . [106] Biblioteca Gino Bianco
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