Nord e Sud - anno IV - n. 27 - febbraio 1957

modo di reagire, direi quasi una mitologia, individuati e precisi. In questo senso, se è vero - come si è visto - che il moderno settimanale di attualità non ha avuto i suoi natali nel dopoguerra, è altrettanto vero che nel dopoguerra esso ha trovato il terreno più adatto per svilupparsi e diffondersi su basi rinnovate ed economicamente più cospicue, l'occasione p,er aggredire ed esprimere· quasi in esclusiva un contenuto quant'altri mai congeniale al tempo ed insieme adeguato alla propria formula. Di quella mitologia, insomma, il rotoc.alco sarà insieme un prodotto ed un interprete. C'erano troppe cose da dire e da spiegare, erano successe troppe cose - e nel volgere di troppo pochi anni - perchè non si avvertisse l' esige~a di una guida informata ma non sacce.nte, appassionata ma non faziosa. Quello che interessava, e che nessuno sapeva o voleva o aveva più animo di raccontare, erano i fatti. E tale interesse - è chiaro - recava in sè anche · . un criterio di esposizione, un modulo descrittivo. Il cinema italiano dell'immediato dopoguerra desumeva la sua poetica da questo elementare modesto e scettico bisogno di verità, di chiarezza. In c,ampo giornalistico, il giornale di cronaca nera ne era la più ru,dimentale formulazione, il « caso-limite ». Ma anche i settimanali di formula più evoluta - pdlitica, culturale, letteraria, artistica - sorti nella Capitale subito dopo la Liberazione, conservano, a sfogliarli oggi, il senso di questa ricerca assidua dei fatti, che riesce a sovrapporsi perfino al rumore, sp·esso assordante, delle polemiche pdlitiche ingaggiatesi tra i vari gruppi che si andav,ano ricostituendo. Tra il '44 ed il '45 l'editoria romana conobbe una ricchezza di testate e diede vita ad una varietà di esperimenti davvero insolite. Da La Nuova Europa di Salvatorelli e De Ruggiero--:- la quale, nel suo rigore ideologico e nella sua compostezza moralistica, raccoglieva intorno a sè il meglio della matura generazione culturale dell'antifascismo - a Città libera (42 ) di Giorgio ( 42 ) << Settimanale politico e di cultura » facente capo all' équipe del quotidiano del P .L.I., Risorgimento liberale, cui apparteneva anche il direttore. Vi si trovano firme di politici e studiosi antifascisti come (citiamo un po' alla rinfusa) Croce, Panfilo Gentile, Guido De Ruggiero, Mario Ferrara, G. Calogero, Gabriele Pepe, Carlo 1\ntoni, Giovanni Cassandro, 1vianlio Brosio, 1vianlio Lupinacci, Garosci, Cattani, V. E. Alfieri, Ignazio Silone. Tra gli scrittori e i giornalisti << militanti », Brancati (che vi pubblicò le note di costume riunite poi nel volume I fascisti invecchiano), Piovene, [59] Bibloteca Gino Bianco

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