Nord e Sud - anno IV - n. 27 - febbraio 1957

3. I settimanali romani dell'immediato dopoguerra Superando il periodo dell'occupazione tedesca - periodo in cui la stampa settimanale italiana, privat.a di tutti i suoi maggiori esponenti, visse la grama e caotica esistenza di tutte le altre attività nazionali (40 ) - conviene trasferirsi all'indomani della Liberazione. Già p·rima che i due brani della Penisola venissero ricongiunti dalla marcia degli eserciti alleati, nelle città che erano via via liberate risorgevano le prime manifestazioni di stampa. Erano quei quotidiani a due pagine, di formato piccolissimo, pieni di generosità o di intemperanze libertarie, che a sfogliarli oggi hanno quasi un sapore arcaico; o dànno il senso, fittizio e curioso insieme, che si proverebbe a sfogliare un giornale per bambini che avesse preso ad un tratto a discutere di cose serie e magari dolorose, con un sussiego ed una gravità poco credibili (41 ). E al loro fianco sorgeva e si diffondeva un particolare tipo di stampa settimanale largamente illustrata, a sfondo scandalistico; che fondava, cioè, le sue fortune su una spiegazione cruda, e spesso artata e tendenziosa, degli eventi di cron.aca nera che furono retaggio di quegli anni, o cominciava ad informare, con superficialità d'indagine (anche se, a volte, servendosi di interessante materiale documentario) su questo o quell'aspetto cruento dell'occupazione e della guerra civile. F11 quella l'epoca di maggior fortuna di giornali del tipo di Crimen, Reportage, Cronaca nera e simili. La fioritura della stampa di attualità a rotocalco, cioè della migliore e più tipica stampa del nostro dopoguerra, non poteva tardare molto. Il termine « dopoguerra » meno che m.ai in questo settore è una determinazione di esclusivo valore cronologico: designa e rievoca un clima, un ( 40 ) Durante il periodo della Repubblica Sociale, essendosi rifugiato in Svizzera il titolare della Casa editrice Mondadori ed essendovi subentrato un commissario governativo, venne ad esempio pubblicato sotto il nome dell'editore milanese il settimanale repubblichino L'Ora (diretto da Alberto Giovannini), che durò fino allo aprile del 1945. Tra i collaboratori si trovano molti nomi che andranno •poi a distribuirsi nella stampa monarchica e neofascista: da Marco Ramperti a Carmelo Puglio- . . n1s1, ecc. ( 41 ) Intorno al Risorgimento, che fu il primo importante quotidiano << formato francobollo » uscito dopo la liberazione, vedi l'articolo di Salvatore Rea, << Storia di un giornale napoletano>> in Nord e Sud, anno II, n. 11, ottobre 1955. [58] Bibloteca Gino Bianco

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