E piuttosto sconcertanti dovevano riuscire, in quei tempi di esalt.azione militaresca, certe vaporose fantasie del direttore di 7 Giorni, il quale inclinava a suggerire ai borghesi italiani l'immagine del nostro esercito come di una schiera di giovanottoni dal cappello piumato, i quali, appena le operazioni di guerra davano loro un po' di tregua, si sparpagliavano per i prati a cogliere margherite da inviare, lievemente appassite, ,alla fidanzata. Tuttavia il conformismo politico, a parte tali notazioni di gusto, era rigorosamente attuato, e pertanto 7 Giorni si sottrasse facilmente alle noie che .avevano afflitto i suoi predecessori (35 ). Accanto alle crescenti pretese cd alle inflessibili direttive del Ministero della Cultura Popolare (erano gli anni cruciali del << Taci, il nemico ti ascolta I ») non è difficile individuare, nel settimana'le di Mosca, i primi germi - seminati nel camp,o del costume e nutriti con l'irrigazione di un malinteso << amor patrio» - di certi atteggiamenti morali, nei riguardi del fascismo e dell'antifascismo, della defunta dittatura e della nascente democrazia, che sbocceranno poi nel qualunquismo di Giannini, nel grossolano livore sovversivo di un Guareschi, nelle vignette del Travaso, nel retrivo benpensantismo dell'Oggi di Rusconi, e - ad altro livello - nelle ironie inconcludenti e diseducative del Longanesi ultim.a maniera. Giovanni Mosca (l'umorista patriottico e crepuscolare dei Ricordi di scuola, tutto pieno di fanfare risorgimentali e di «italianità», di re soldato e di << Monte Grappa»), negli editoriali scritti all'indomani della caduta del fascismo o dello sbarco alleato in Sicilia, appare poco meno che il precursore di tutto un genere giornalistico che riuscirà esiziale ~Ilo sviluppo in senso democratico dell'opinione pubblica borghese (38 ). Cominciavano gli accenni all' << equivoco della libertà >> portata dagli eserciti alleati che percorrevano la Sicilia (« Oggi il nostro Piave è il fuoco dell'Etna. Possa !'.aggressore essere incenerito>>), i risentimenti contro << il liberatore», << caduto tra chi non vuol essere libe- ( 35 ) Va ricordato, a proposito della sostanziale acquiescenza politica di 7 giorni, il commento benevolo da esso dedicato al discorso del << bagnasciuga», e l'ottimismo sulla guerra e sulla situazione interna, che non lo abbandonò neppure negli ultimi momenti. ( 36 ) E' doveroso tut~avia ricordare - e lo vedremo in altra parte di questo volume - che il direttore di 7 giorni volle poi sottrarsi alla degradazione di tali sentimenti a motivi di facile propaganda antidemocratica, abbandonando, nel 1950, la direzione di Candido, che aveva condiviso, fino a quella data, con Giovannino Guareschi. [55] I ·' Bibloteca Gino Bianco
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