•" innocenza (1 1 l In tali condizioni, anche al più esperto dei censori (e, vale la pena di aggiungere, anche al più onesto e spregiudicato degli storici) può riuscire arduo lo stabilire dove finisc.a l'obiettività giornalistica e dove comincino la satira e la <<fronda ». Per il direttore di Omnibus, in definitiva, il fascismo era rappresentato esclusivamente dalle <<facce di italiani» che lo incarnarono: certi quadretti plate.ali offerti dal regime lo colpivano, anche se le questioni di fondo finivano puntualmente per sfuggirgli. Filtrato attraverso una mentalità avvezza a vedere tutto in chiave di gusto (si pensi all'antifascismo epidermico ed estetistico di In piedi e seduti), questo atteggiamento non ' ebbe certamente la nobiltà della ribellione, nè denunciò ~lcuna meditata incompatibilità morale. Fu, talvolta, solo una critica esercitata, se pur con rara intelligenza, nell'ambito stesso del sistema. Interpretò cioè l'esigenza o l'illusione di vedere evolvere il fascismo grottesco, autarchico e « staraciano » in un fascismo più raffinato e (ad onta della fedeltà di Longanesi ai dettami di <<Strapaese >>)più europeo. Il secondo decennio del regime aveva segnato quasi una svolt.a nei metodi e nella composizione morale e mentale dei quadri intellettuali fascisti. La vecchia generazione dei <<duri>>,degli squadristi, andava logorandosi, per il passare degli .anni e per l'incalzare di eventi che più apertamente ne rivelavano le inettitudini; mentre, attraverso le svariate attività culturali in campo universitario e soprattutto mediante i famosi <<Littoriali .. ( 19 ) Gli esempi, tratti dalle pagine di Omnibus, potrebbero prolungarsi all'infinito. Longanesi non tralasciava occasione utile per creare un umoristico contrasto figurativo tra l'ideologia professata da questo o quel personaggio ed un tratto qualsiasi del suo costume (anche se, ciò facendo, incorreva molto spesso nel pericolo della approssimazione e dell'estetismo, che sono suoi limiti ,precisi). Si ricordi, tra l'altro, la caustica persecuzione perpetrata da Longanesi nei riguardi degli uomini del Fronte r,opolare francese. Nel primo numero di Omnibus si vedeva, ad es., una foto raffigurante un signore paffuto, giacca a doppio petto sbottonata, gilet di foggia vecchiotta, cartella soto il braccio, in atto di posare di fronte ad un fotografo. Nella didascalia, si leggeva: << Leon Blum, l'ultimo Amleto (gli ideali sono marxisti, ma il sarto è borghese)». Nel numero del 22 maggio 1937: in una foto si vedono due bottegai francesi seduti dinanzi ad una tavola riccamente imbandita, con le facce grassocce atteggiate alla più viva soddisfazione. La didascalia commenta: << Il Fronte popolare è un'idea che ha trovato delle pietanze ». [48] Bibloteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==