Nord e Sud - anno IV - n. 27 - febbraio 1957

creatore in Italia di una cifra personalissima di figurazione satirica (17 ) -, il « sottile » Bartoli e il bonario Novello vi pubblicavano le loro vignette. Sono, tutti, ·nomi che incontreremo ancora nelle p.agine che seguono. Si è soliti parlare, dai lettori dell'epoca, dell'Omnibus di Longanesi come di un esempio rarissimo e prezioso di giornale « anticonformista >> pubblicato sotto il regime fascista. Il ricordo della sua soppressione per chiari motivi politici rafforza tale opinione, indubbiamente veritier~, ma bisognosa - specie per chi non abbia mai avuto occasione di sfogliare il settimanale longanesiano - di qualche commento. Chi andasse a cercare nella collezione di Omnibus le tracce di una critica orecchiabile o di una aperta satira contro il fascismo non potrebbe che tornarne d~luso. Non soltanto erano le necessità stesse di quel tempo - che andò dalla guerra d'Africa, attraverso la guerra di Spagna, fino ~Ila vigilia della seconda guerra mondiale - a trattenere chicchessia da opposizioni troppo esplicite o da troppo veementi sarcasmi; ma, nel caso specifico, app.arteneva altresì alla migliore vena longanesiana, alla sua più efficace mimica letteraria (con quel tantino di disumano e, se si vuole, di qualunquistico, che le è connesso), al suo istinto di moralista, di << ironista », di << scrittore di costume», una sorta di ambiguità intellettuale, basata sull'arte di dire e non dire, su un sottilissimo equilibrio tra l'ossequiosità della forma e . l'irriverenza del contenuto. « A Longanesi non interessano i principi ·--:- scriveva Brancati (18 ) - ma le persone. Manca a Longanesi in maniera eccessiva il difetto dell'astrazione, della retorica e del lirismo. La sua annotazione è concreta e precisa fino a rasentare la falsità >>; e fino ad addentrarsi, senza p.arere, nel regno della beffa. Quando una caricatura sembrerebbe troppo irriverente, Longanesi rimedia con una fotografia; ma sa disporre l'obiettivo in modo tale che la seconda risulti più perspicua e irritante della prima, pur conservando la suà trasparente e ~utomatica ( 17 ) LoNGANESI e MAccARIcollaboravano insieme fin dai tempi d'oro del Selvaggio (diretto da Maccari dal 1927 al 1943) e dell'Italiano (1927-1946}. Per gli influssi reciprochi tra i due e le loro diversità, oltre che per un'acuta esposizione critica dell'arte n1accariana dal 1923 al 1943, cfr. il volume « Il Selvaggio» di Mino Maccari, a cura di Carlo L. Ragghianti (Neri Pozza, Vicenza, 1955). ~ .. ( 18 ) In Tempo settimanale, << Diario romano», nel numero del 7-14 giugno 1947. [47] Bibloteca Gino Bianco

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