]e antiche testate abbiano mutato vari aspetti e desunto più di uno spunto di modernizzazione. È stata una revisione molto guardinga, iniziata quasi simultaneamente dalla Domenica del Corriere e dalla Tribuna Illustrata (7); e magari di essa non ci si accorge ,a prima vista, anche se appare evidente a chi confronti tra loro due numeri usciti a distanza di un anno o due. Per dare al lettore l'impressione che la sostanza restasse immutata e che venisse ap,portato appena qualche ritocco nel dettaglio, era necessario graduare con cura le innovazioni, bilanciandole con l'ossequio della tradizione, mantenuto intatto nell'ossatura del giornale con le sue rubriche, le sue tavole a colori, il suo agnostiaismo piccolo-borghese. Alla · recente introduzione di una tecnica di stampa più ricca e moderna - quella dell'abborrito <<rotocalco>>- hanno corrisposto in complesso, nelle pagine dei due antichi settimanali, un interesse più accentuato per l'attualità ed una più benevola acquiescenza ai frivoli <<miti del seco1o >>. Il giornale austero e «funzionale» non ha immediatamente capitolato - intendiamoci! - sotto i colpi dello scandalismo da rotocalco; si è preoccupato, anzi, dove più dove meno, di salvare l'anima, ed ha conti- . nuato ad ostentare un genuino orrore per la dissolutezza dei tempi; ma con minore severità, se non con materna indulgenza, come una grinzosa marchesa che non ricusi talvolta, di nascosto, di lasciarsi condurre in <<Giulietta» da un suo p,ronipote, pur turandosi il naso col fazzoletto per non aspirare la polvere della strada. Dei due settimanali più ,antichi, quello che appare oggi maggiormente mutato è la 1~ribuna Illustrata. Sfogliandola, si individua agevolmente lo sforzo, da parte dei redattori, di conservare, degli antichi inten- ( 7 ) Il primo numero della Domenica del Corriere a rotocalco è uscito in occasione del Natale de] 1955; La Tribuna lll. si è associata a tale mutamento di veste editoriale a distanza di circa un mese. Entrambi i giornali hanno in quell'occasione accresciuto il numero delle pagine da 28 a 32. Pare che il settimanale milanese sia giunto a tale trasformazione dopo avere operato attenti sondaggi, regione per regione, delle reazioni del mercato, e che tali reazioni si siano palesate, fin da principio, del tntto incoraggianti. Anche in rotocalco, a sedici pagine, appare oggi stampato l'antico e poco diffuso supplemento settimanale de L'Osservatore Romano, L'osservatore d'ella Domenica. Sempre nell'ambito della sua intonazione religiosa, il settimanale vaticano ha, in questi ultimi tempi, accentuato notevolmente il suo interesse per l'attualità. [40] Bibloteca Gino Bianco
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