timanali in cui non solo « si specchia la vita», ma anche <<si impar,ano le cose utili e pratiche della convivenza familiare e sociale » ( 5 ). Se a tutto ciò si aggiungono il carattere spiccatamente <<famili.are :~ che è conservato dalla Domenica del Corriere e dalla Tribuna Illustrata (e che ritroveremo, mutatis mutandis, nelle paginette del Corriere dei piccoli), cioè la loro <<innocenza >>sul piano della morale corrente, il prezzo - rispettivamente 35 e 30 lire - di molto inferiore a quello dei rotocalchi più moderni, e la notorietà delle testate, ci si potrà più facilmente c~- pacitare di un fenomeno così interessante di<<permanenza degli aggregati». Tali caratteristiche, se da un lato dànno al lettore ,avvezzo alle audacie della stampa di attualità rimpressione di trovarsi di fronte ad una sorta di anacronismo quasi letterariamente compiaciuto, cl.all'altro trovano riscontro e commento nel tono polemico che, in forma quanto mai esplicita, viene impiegato dai settimanali tradizionali contro il « modernismo» in genere e contro quello giornalistico in specie; e tende a farli apparire ,al lettore sprovveduto come l'ultimo baluardo della moralità, assediato dalla barbarie dei tempi. Vi si leggono, infatti, semplicistiche considerazioni di questo tipo: <<Oggi, piuttosto che leggere, le nuove generazioni amano vedere. Fotografie, telefotogr~fie, televisione sostituiscono le pagine dei libri... La morale è in ribasso? È in ribasso, sì >>.Tuttavia <<la parte sana del Paese>>,<<la gente che ancora crede nelle cose che dànno valore alle giornate degli uomini » resta fedele alla formula dell'ebdomadario popolare: « restìa alla frivolità e allo scandalismo oggi di moda, seria e serena, ispirata a quel buon senso che è sicura guida nel caotico e disordinato vivere attuale ed a quella nobiltà d'animo che è valido alimento del progresso>>, essa << non è soltanto una compagna, ma una consigliera » ( 6 ). Ma, nonostante tali accenni polemici contro la <<moda >>del giorna-- lismo contemporaneo e ad onta della grande dis4anza tecnica ed editoriale che separa ancora il vecchio ebdomadario dai <<rotocalchi » sorti nel dopoguerra, è interessante - dicevamo - vedere come da questi ultimi ( 5 ) Da << Lettera ai nostri cari lettori » del direttore Eligio Possenti (per l'inaugurazione della nuova veste a rotocalco), nella Domenica del Corriere del 25 dicembre 1955. Il Possenti, dopo la morte di Renato Simoni, ha assunto anche le funzioni di critico teatrale del C orricre della Sera. ( 6 ) lvi. [39] Bibloteca Gino Bianco ,
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