Nord e Sud - anno IV - n. 27 - febbraio 1957

purgo-Tagliabue, tese a dare una sempre più degna sistemazione alla « realtà esistenziale>> dell'opera d'arte, non hanno neanche il sospetto. Ancora una volta, fra concetti uni·versali e particolari malamente scissi, non vi sono concetti generali, sia pure << prospettici », che riescano a ristabilire il collegamento. Le << sottigliezze » crociane son dunque le secche in cui irrimediabilmente W ellek e W arren restano incagliati. Ma se abbiamo chiamata << positiva » questa parte del volume, l'abbiamo fatto proprio badando ai vani ten~ativi che essi compiono per venirne fuori: sicchè sembra, molto spesso, che finiscano per trovarsi inconsciamente vicini ad alcune fondamentali tesi crociane, dimostrando di condividerne la sostanza, pur attraverso un singolare atteggiamento di rifiuto aprioristico. Certamente non si chiedeva ai nostri due autori, di inventare una tradizione culturale inedita in America: innestarr Croce sul tronco del pragmatismo e della, sociologia. Ma se pragmatismo e sociologia sono buona p_arte della cultura ame-- ricana, non sono tutta la cultura americana. Il rimprovero principale che deve muoversi a Wellek e Warren è dunque proprio quello di non aver ascoltato le voci più alte della cultura estetica di quel paese, H. James e J. Dewey, dei quali ultimi la sostanziale assenza ci pare del tutto ingiustificata. Pier Luigi Contessi, curatore della pre-- sente edizione, ben aveva previsto che si poteva provare << forse un senso di disagio di fronte agli pseudoconcetti di que-· sto libro e anche di fronte a una terminologia che... talora può ripugnare alla nostra originaria formazione idealistica ». Secondo noi ciò accade, e in misura forse maggiore del previsto. Ma non certo per un nostro << particolare atteggiamento del gusto» o per una nostra << incapacità di comprendere l'importanza di certi problemi », bensì per l'impossibilità - e l'inutilità - di dimenticare le conquiste più moderne del pensiero estetico. ANTONIO p ALERMO STORIA CONTEMPORANEA a cura di Renato Grispo e Elémire Zolla MA URI CE P ALÉOLOGUE, J ournal de l'aff aire Dreyf us, 1894-1899, L' aff aire Dreyf us et le Quai d'Orsay Plon, 1955. Il nucleo di tutte queste già celebri rivelazioni di Maurice Paléologue è nel dialogo fra lui e il direttore degli affari politici, del Quai d'Orsay: Vous représentez-vous ce qu'a pu etre, aux environs le l'année 1878, l'association de ces deux hommes: Esterhazy et Weil? L'un est l'amant favori d'une courtisane qui se partage entre un commandant de corps d'armée et le fils du ministre qe la Guerre; l'autre procure sa femme au généralissime t ••• à la rrieme époque le lieutenant Henry faisait son noviciat au Service des Renseignements. Una amicizia particolare fra due uomini come Esterhazy e Weil, un personaggio misterioso che Paléologue non svela --..,,, [124] BiblotecaGino Bianco

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