Nord e Sud - anno IV - n. 27 - febbraio 1957

CRONACA LIBRARIA Verità delle fiabe Il piacere., che non è mai irrilevante, di vedere smentita una n1ostra prevenzio,ne, ci è stato recentemente offerto dalla raccolta di Fiabe Italiane curata da Italo Calvino per la collezione che l'Editore Einaudi ogni anno, per Natale, accresce in un nuovo volume. Volumi non certo sprovveduti di qualche pregio intrinseco, ma che, messi in fila, davano il senso di mo'n,otonia caratteristico delle odierne trovate festive: africane o russe, con illustrazioni montessoriane o picassiane che fossero, queste Fiabe avevan10 troppa parentela coi greetings e il vischio in cellophan, per poter attrarre in qualità di libri. Ecco invece la cifra della serie intertrotta da un libtio, vero, chéi rappresenta insieme una esperienza di cultura originale e una fatica letteraria, sostenuta non dall'improvvisazione del gusto e della moda, ma, sino in fondo, da un'autentica lena di artista. . Come tutte le raccolte di Fiabe popolari, - non escluse le più classiche - anche questo del Calvino non è un libro da leggersi tutto, di seguito, ma un libro, che, aperto a caso, raramente delude: ed è ciò che dà lei misura della ricchezza e varietà della niateria. Anche lunga, naturalmente, si stabiliscono delle correnti di predilezione, nelle quali, in linea di massima., veniamo a seguire quelle stesse dichiarate dal raccoglitore nella introduzione, qua e là, magari, ancor più accentuatamente. Nel caso, ad esempio, delle due regioni chè egli definisce « privilegiate » per ricchezza di patrimonio fiabesco, e cioè la Toscana e la Sicilia, la nostra pro,pensione va decisamente alle fabe sicilia.ne e forse, in generie, merridionali: che hanno quasi l'andamento d,i una b(l,llata, come « La sorella del conte », a quelle di tipo p1icaresco, fra cui bellissima « I cinque scapestrati » ••• Le fiabe italiane sono, in genere caratterizzate da una prevalenza del gusto ingenuo del meraviglioso, su quello del misterioso., da un'implicita riduzione delle proporzioni ad una misura umana che da un lato le fa esenti da quell'elemento di crudeltà, e da quel seniso clel macabro che son.o così eminenti, ad esempio., nelle Fiabe dei Grimm; ma dall'altro ne sminuisce in qualche modo· la « niagicità ». In quelle meridionali, e in particolare siciliane, v'è, però, oseremmo dire, un'accentuazione dell'elemento vitale allo stato istintivo e crudo, con una sua peculiare magicità) la quale però no·n ha nulla a che vedere con quella delle fiabe nordi- [118] Bibloteca Gino Bianco '

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