Nord e Sud - anno IV - n. 27 - febbraio 1957

di Ascea. L'erica, che è una radice assai diffusa sulle colline cilentane, fornisce il materiale per la lavorazione. Tagliata in grossi pezzi questa scura e rugosa radice viene dapprima tenuta a stagionare nelle fosse, poi calata a bollire nelle caldaie, dove attinge quella durezza che la rende impenetrabile al fuoco del tabacco. Queste operazioni preliminari deb1 bono essere sorvegliate con attenta cura. I blocchi di radici vengono resecati a una ruota dentata che gira vorticosamente; l'abilità degli artigiani sta nello squadrare, a vista, la radice; e nel calcolare quanti fornelli possono ricavarsi da ognuna, in modo da non sprecarla. Il mestiere viene tramandato di padre in figlio. - Le pipe inglesi, americane, tedesche trovano qui una parte delle matrici che compongono il loro caratteristic·o e rinomato fornello. Lungo le marine di Pioppi, Acciaroli, Casalvelino, Ascea si attende anche alla lavorazione della spartea, un'erba sottile e resistentissima, che viene piegata in funi. Gran parte di queste funi, dette « ìibani >>,vengono richieste e assorbite per la coltivazione delle cozze sui fondali. Generalmente son le donne a intrecciarle, a mano, aiutandosi con una specie di arcolaio. Conveniamo che il panorama delle industrie nel ·cilento è quasi sconfortante e che il progresso di queste terre potreb·be essere di molto agevolato qualora ne esistessero in maggior numero. Ma questa constatazione non ci autorizza a sognar dappertutto ciminiere di fabbriche, come i nastrini della cicogna. Tra i fattori ostacolanti o deprimenti, il prof. Franciosa che è autore della più .approfondita indagine sul Cilento, ha indicato, << a parte la pressione fiscale, la non facile accessi 1 bilità dei numerosi centri montani, la viabilità scarsa o almeno scomoda, la popolazione a basso regime economico e, potrebbe dirsi, misera, la poca diffusione del credito, esistendo ~ncora l'usura locale, l'assoluta mancanza di sensibilità cooperativistica, le insufficienti provvidenze statali, e, forse, prima fra tutti, la quasi predominanza di calcari cretacei poverissimi di risorse nel sottosuolo e quindi di materie prime necessarie ad attivare le industrie>> (9 ). Il << Centro di Studi per il Cilento e il Vallo di Diano>>,presieduto dal prof. Ruggero Moscati e costituito di recente, in Salerno, allo scopo di promuovere, appunto, il progresso nel Cilento, oltre che nel Vallo di Diano, sta dedicando un attento esame alle possibilità industriali e alle prospet- ( 9 ) Luchino Franciosa, op. cit. pag . .154. \ [109] Bibloteca Gino Bianco I

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