Nord e Sud - anno IV - n. 27 - febbraio 1957

mente la giornata, oggi, è di 750 lire per gli uomini e 400 per le donne. Alle quali si aggiunge, qualche volta, mezzo litro di vino. In altre località, consuetudine vuole· che i lavoranti stiano a mensa; e la giornata è ridotta, allora, di qualche centinaio di lire. Neppure oggi questi compensi possono stimarsi sufficienti; ma, bisogna riconoscere, che molti proprietari sareb·bero obbligati a rinunziare a ogni ausilio se dovessero corrispondere giornate più alte, e, certo, da un punto di vista sociale, più ragionevoli -e umane. La • maggiore spesa inciderebbe gravemente sugli scarsi frutti che si traggono dalle colture e non possiamo, allo stato delle cose, che avvertire la profond·a amarezza di un circolo vizioso instaurato da un'agricoltura essenzialmente povera, condotta innanzi con mezzi di fortuna. Per poter sperare in un miglioramento delle colture bisognereb1 be intervenire sui terreni ass,ai energicamente, con opere di riforma e di bonifica. Tra gli enti costituiti si può segnalare l'attività svolta dal Consorzio « Velia >> per la bonifica del 1 bacino dell' Alento. Il comprensorio di questo Consorzio è di 6.250 ha e i comuni di Ascea, Casalvelino, Castelnuovo, Cilento, Ceraso, Omignano, Stella Cilento, Salento sono direttamente interessati ·per la maggior parte dei loro territori. Con una spesa di 289 milioni è stato sistemato il fiumicello Stella alla destra dell'Alento; si è provveduto ad uguale sistemazione, per lo più con gabbioni, del corso medio dei fiumi Alento e P.alistro, della Fiumarella di Ascea, del torrente Santa Maria ad Nives ed altri minori, è stata costruita una strada pedemontana da] ponte di Omignano, bivio per S. Lucia, fino alla provinciale CasalvelinoPioppi. Altri 70 milioni del Ministero dell'Agricoltura e Foreste sono stati investiti in lavori di manutenzione, spurgo di canali e protezione di sponde. Non è azzardato prevedere che, tra pochi anni, le terre che si dispiegano per un buon tratto a costa dell'Alento, nella pianura che sfocia a mare, si presteranno a sorprendenti sviluppi. Bianche casette contrassegnano già quelle terre un tempo deserte e continuamente minacciate dalle inondazioni, dappertutto verzi~ano le colture. In altre zone, in collina, ad esempio, ad evitare il dilavamento dei terreni gli stessi proprietari ·dovrebbero adoperarsi a proteggere lo strato, ormai divenuto superficiale, di terra buona, con muri a secco, ciglioni di terra. I tecnici suggeriscono una forma di terrazzamento sul tipo di quella che si· pratica sulla costa amalfitana, accompagnata da un'attenta canalizzazione delle ,acque di scolo. Questo tipo di lavori non richiede grandi [104] Bibloteca Gino Bianco

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