dall'irrigazione a pioggia e non sono tormentate dalla inclemenza delle stagioni, ora eccessivamente, ora scarsamente piovose. L'acqua, appunto, ha _operato questa trasformazione. L'accenno alla feracità della piana di Casalvelino, bagnata dlall'Alento, ci spinge a volerci sbarazzare di un mito: quello della fertilità del Cilento in generale. Affermazione che vien {atta, di consueto, da chi ha poca o nessuna esperienza della natura dei terreni cilentani e ne serba una memoria gradita per le profonde tonalità di verde di qualche macchia, per qualche quercia secolare che getta grandi ombre sulle strade, o per le selve di ulivi, fitti lungo la costa. Qualche giorno di permanenza a Trentinara, a Mercato, Acquavella mitigherebbe molto questa impressione che va corretta in direzione del tutto opposta; e cioé che proprio i terreni fertili costituiscono una eccezione e che, invece, la maggior parte, sotto quell'accumulo di materia organica che sembra favorire le coltivazioni, son co- • stituiti da rocce arenarie e calcaree. I terreni collinari del Cilento sono generalmente grossolani, poco profondi e le loro condizioni si << sono sempre più aggr~vate con il passare dei secoli per il malgoverno degli uomini, per il disboscamento, per il dissodamento dei pascoli, per la nessuna cura delle acque di scolo, le quali, quasi ovunque, hanno formato dilavamenti, erosioni profonde e frane sì da rendere sempre più difficile la vita ~l regno vegetale » (6 ). Si aggiunga che, per la nessuna disciplina delle acque superficiali e per le eccessive pendenze, i terreni sono facilmente dilavati dalle pioggie. Questa degradlazione idrogeologica fa subire perdite di 2-3 cm. di terreno all'anno che viene trascinato a valle. Il clima, d'altra parte, non sempre favorisce le colture; i venti sciroccali, in giugno, ~nsidiano il grano, la scarsa umidità dei terreni minaccia gli olivi, i fichi e le vigne soffrono gli stessi mali. Non meraviglia, quindi, che i lavoranti della terra (nel Cilento non esiste un vero e proprio bracciantato agricolo) fino a qualche anno fa fossero compensati con merce, di poco superiori alle 400 lire per gli uomini e 200 per le ·donne. I lavori per la costruzione del doppio binario nel tratto Agropoli-Vallo della Lucania hanno impiegato, a salari contrattuali, molti lavoranti cilentani e si è ,assistitoa una vera emigrazione interna della manodopera per cui i proprietari si son visti costretti a offrire più alte remunerazioni per ottenere che la terra venisse lavorata. Generai- ( 6 ) F. Palladino, op, cit., pag. 1O. [103] ,. Bibloteca Gino Bianco
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