Nord e Sud - anno IV - n. 27 - febbraio 1957

oggi la stessa proprietà è frazionata in circa 300 ditte. (5 ) Questo frazionamento patologico in alcuni casi rende impossibile un ordinamento colturale tecnicamente proficuo e costringe i proprietari che hanno messo su quei terreni, con i bocconcini di formica della compravendita o delle divisioni ereditarie, ,a orientarsi verso i tipi di colture alime11tari (cerealicole e leguminose j non sempre consigliate dalla natura dei terreni, ma immediatamente fungi 1 bili. Chi ha vissuto per qualche tempo in un paese del Cilento avrà stretto amicizia, al bar o in piazza, con qualcuno di questi <<proprietari >> che non possono consider,arsi poveri, ricchi non sono e neppure benestanti, nonostante, si fregino del nome di «proprietari >>. Di buon'ora fanno una visita al <<fondo», e un ramo spezzato dal vento, un solco riarso per mancanza d'acqua, . un manipolo di spighe che s'intestardisce a venir su stento, e senza abbondanza di grani, son tante strette al cuore; è quella l'ora delle tristezze improvvise, delle collere sorde, delle malinconie, ma è anche l'ora in cui si sentono vivi; e la speranza di aver qualcosa li sorregge. Trascorreranno, poi, il resto del giorno, in piazza, a far pronostici. I profumi della loro parca mensa ingrigiscono l'aria. Uno di questi «proprietari» mi confidò che per una stagione non s'era potuto cibare di pomodori e lattughe sol perché la sua terra glie li aveva negati. Fu un modo come un altro per dirmi che, per tutta una estate, mangiò molto spesso pane asciutto. Quando i contadini veniv,ano a vendere questi prodotti in piazza da qualche paese della pianura, si avvicinava ai banchetti improvvisati, esaminava la merce e liquidava il tutto con un'alzata di spalle, tra scontrosa e irritata, commentando che non er,a <<roba genuina». La verità è che a rigiragli le tasche non vi avreste trovato una lira. Questi rilievi non vogliono avere alcuna intonazione critica, s'intende. Le grandi proprietà, e quelle latifondistiche, sono sempre in numero inferiore in confronto di quelle che dispongono di un esiguo numero di ettari; è nella loro natura di essere poco numerose, appunto perché dominano grosse partite di terreni. Ma è certo che, nei terreni costituzionalmente poveri, il frazionamento non sollecita il progresso dell'agricoltura, e, al con- ( 5 ) F. Palladino, << Aspetti e problemi dell'agricoltura cilentana >>, Tipografia del Senato, Roma, 1956, pag. 9. Questo saggio assai acuto è il primo di una collana del << Centro di Studi per il Cilento e il Vallo di DianQ »? dirçtta dal prof. Ruggero Moscati. [101] Bibloteca Gino Bianc~

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