Nord e Sud - anno IV - n. 26 - gennaio 1957

dianamente trascrive sui giornali (17 ). Non potendocisi affidare alla legge, i tentativi, anche i più riusciti, di tutelare l'indipendenza di un giornale e la sua fedeltà alla linea politica originaria si sono sempre ·basati su trovate empiriche, sorrette però, a volte, da dati di tradizione, di costume, che non è possibile realizzare in ogni tempo ed in ogni paese: il Times e Le Monde offrono degli esempi molto difficilmente imitabili, oggi e non soltanto oggi, in Italia (1H). Il siste1ua del << consiglio di fiduciari», incaricato di dare il benestare alla scelta del direttore ed al trapasso delle azioni dall'uno all'altro socio è - come rileva lo stesso Einaudi - anch'esso un metodo empirico, operante solo in determinate condizioni, in un incontro fortunato ed irripetibile tra proprietà del giornale, direttore ed opinione pubblica. Ma ip Italja un costume giornalistico che possa far sperare nella riuscita di siffatti . metodi non esiste, ed essi non riuscirebbero che parzialmente e sporadicamente operanti, ,a meno che non si voglia sperare nel miracolo. Poiché - ( 17 ) Intorno ad un recente disegno di Legge portato dal Guardasigilli Moro al Consiglio dei Ministri, ed alla 1ninaccia, in esso contenuta, contro la libertà di stampa nel nostro Paese, ci ripromettiamo di discorrere su queste pagine in altra occasione. Tale disegno di legge (che si spera non riuscirà ad ottenere l'approvazione del Parlamento), col pretesto di rettificare l'articolo 57 del Codice penale, relativo alla responsabilità del direttore di giornali, aggrava notevolmente quest'ultima, e finisce, per conseguenza, con l'inasprire fino all'assurdo la vigente legge sulla stampa. Qualunque sarà la fortuna di tale disegno di legge al vaglio delle Camere, il solo avanzare simili proposte restrittive, mentre da un lato suscita la reazione degli organi di stampa più indipendenti e più autorevoli, acuisce, dall'altro, il << complesso di colpa» di cui già soffrono i redattori dei giornali minori, proclivi, per la loro stessa debolezza, a sottomettersi ad ogni conformismo ed a precorrere ogni desiderio dell'autorità costituita. Con l'approvazione del progetto Moro, il giornale verrebbe ad << essere insidiato nel suo principale compito: quello di offrire informazioni sollecite, complete, non velate dalla preoccupazione di dover affrontare, magari senza rendersi conto dell'ingiusto pericolo, i fulmini di disposizioni eccezionali ». Cfr. l'articolo di Arturo Orvieto sul Corriere della Sera del 1 ° dicembre, quello di D. R. Peretti Griva su La Stampa del 6 dicembre, quello di Giovanni Spadolini su Epoca del 13 dicembre 1956, ecc. ( 18 ) Il grande quotidiano francese si è trovato recentemente di fronte ad un grave attentato alla sua libertà, consistente in una onerosissima multa comminatagli dal Governo: si spera che l'ostacolo possa essere superato e che Le Monde possa essere conservato, con tutta la sua autorevolezza e la sua indipendenza, ai lettori francesi. Cfr. al proposito la nota di Arrigo Benedetti << Un giornale perseguitato >> su L'Espresso del 25 novembre 1956. [25] Bibloteca Gino Bianco

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