Nord e Sud - anno IV - n. 26 - gennaio 1957

che, orga11izzando cooperative efficienti, le aziende frammentate, caratterizzate da una struttura economica essenzialmente familiare, raggiungerebbero, nell'ambito della cooperativa, una ampiezza tale da dare al sistema un peso economico sensibile. Si pensi che in Puglia sono state assegnate 5.532 quote di ampiezza 'inferiore ai due ettari. Di queste ben 2.831 hanno una ampiezza inferiore all'ettaro e mezzo. In questi casi all'assegnazione si aggiungono, molte volte, altri terreni, dall'assegnatario goduti in affitto, in colonia o in proprietà. Come minimo cio,è l'azienda è composta da tre, quattro corpi, per arrivare a quei quindici e più corpi che sono di prammatica nell'Aviglianese in provincia di Potenza. Ebbene, a parte lodevolissime eccezioni (ad es. le quote irrigue del Brindisino e le sabbie litoranee coltivate ad ortaggi di Nardò, in prov. di Lecce) i quotisti sono completamente ab·b.andonati al loro destino. Allo stato attuale delle coltivazioni bisognerebbe sostenere la cooperazione dei poderisti (più che con gli Elaiopoli e le Cantine Sociali) sopratutto di fronte ai problemi zootecnici. Il rischio della morte, per malattia o per infortunio, del bestiame allev,ato, è la spada di Damocle che pende continuamente sulla testa di chi possiede soltanto uno, due o tre capi. La morte del bestiame comprato a credito dall'Ente rappresenta, per un modesto allevatore, quale è l'assegnatario, un vero e proprio disastro. Non è qui il caso di pensare alle forme elementari di mutualità .assicuratrice seguite in alcuni comuni dell'Appennino Tosco-Emiliano, dove la_carne dell'animale sinistrato (che no1ì sia morto di malattia infetti va naturalmente) viene ripartit.a fra i soci, che, pagandola al prezzo corrente, realizzano il valore dell'animale stesso. Se, come è vero, riesce difficile, in alcuni casi, la assicurazione mutua del bestiame (richiedendo essa ai soci il versamento di ur:i premio anticipato in ·base .al valore assicurato, c'è la impossi1 bilità, da parte dei soci, di pagare il premio fissato), si potrebbe grave è che molti degli acquirenti di allora, attualmente assegnatarii, non hanno mai avuto indietro il denaro sborsato, sicchè essi pagano attualmente all'Ente ia terra che di fatto è già loro. L'Ente è al corrente di questa situazione, ma preferisce non occuparsene. . . . [98] Bibloteca Gino Bianco

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