Nord e Sud - anno III - n. 25 - dicembre 1956

tra il Centro principale ed i Comuni minori ponga dei rapporti che norr hanno - nè potrebbero avere - carattere di reciprocità: tutti gli aspetti della funzionalità dei secondi sono infatti strettamente legati a quelli corrispondenti del primo. Nel secondo caso invece, si hanno rapporti in genere più complessi, con numerose « linee di forze», di andamento variabile ed identificabili solo attraverso l'indagine: la mancanza infatti di un centro di convergenza rende possibili più direzioni. Se approfondiamo ulteriormente l'esame delle possibili differenziazioni, riferisce il Columbo, vediamo come possano aversi dei « piani di frangia~ per l'ordinamento urbanistico delle metropoli in r~pporto ai: rispettivi hinterland, dei << piani di proiezione » nel caso di Comuni importanti e di determinate loro proiezioni (ad esempio, il piano intercomunaledi Milano, Monza e Sesto San Giovanni), dei « piani di interferenza~ per territori di più città p;iragonabili, che lungo le direzioni di massima espansione possano saldarsi o anche sovrapporsi (altro esempio, pure lombardo,. il piano di Legnano, Castellanza e Busto Arsizio), e infine dei « piani di snodo~, nel caso di più Comuni, anche minori, «snodati» lungo determinate direttrici geografiche o economiche (,ad esempio la sistemazione della Piana del Sarno, nella nostra Campania, cui è stato dedicato uno studio monografico di prossima pubblicazione). In ciascuno di questi casi-tipo, il problema è di identificare e chiarire le mutue azioni della città sulle zone rurali, e viceversa; ovvero i rapporti tra più centri urbani o comunità agricole. Alla base di tutto ciò sta quindi un esame approfondito delle diverse situazioni, che possono differenziarsi, ed in manier,a sostanziale, anche in casi apparentemente del tutto analoghi. Consideriamo, àd esempio, in due città come Roma e Napoli, il rapporto tra l'estensione dell'area abitata e quella del territorio comunale: mentre la circoscrizione amministrativa dell.a prima comprende largamente le zone di espansione, quella della seconda non arriva a coprire iE territorio entro il cui raggio si proiettano le direttrici dello sviluppo urbano,, avendosi così situazioni di intralcio che impongono soluzioni di ripiego .. Aspetti analoghi a quelli accennati sono assai numerosi, e determinano,, assieme alla già esposta differenziazione fra i vari tipi di piano intercomunale, un'ulteriore indicazione nel senso della natura di tale pianìficazione sotto l'aspetto «dimensionale», imponendo nel contempo un approfondimento dei caratteri della struttura amministrativa italiana. [83] · BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==