il 54 % del numero complessivo per un valore che rappresenta il 65 % del valore complessivo, mentre il Sud ha accentrato il 46 % dei protesti cambiari per un valore che rappresenta solo il 35 % del valore complessivo. I fallimenti dichiarati nel 1955 sono 7.046 di cui il 51,36 % nell'Italia settentrionale, il 20,76 % nell'Italia centrale, il 19,60 % nell'Italia meridionale e 1'8,28 % nell'Italia insulare. Tali rapporti acquistano maggior rilievo ove si consideri che le ditte esistenti, secondo il censimento industriale e commerciale del 1951, risultano per il 50,93 % nell'Italia settentrionale, per il 17,40 % nell'Italia centrale, per. il 20,86 % nell'Italia meridionale e per il 10,81 % nell'Italia insulare. Se ne deduce quindi che le zone più depresse hanno proporzionalmente una insolvenza meno marcata. Inoltre, il fatto che iJ numero dei protesti cambiari levati presenti un andamento inverso a quello della concentrazione delle ditte, farebbe propendere ad ammettere che la insolvenza nelle zone maggiormente depresse rappresenti più un fenomeno privato che commerciale. Telefoni I telefoni nel Mezzogiorno d'Italia, m « Informazioni Svimez », N. 42, 17 Ottobre 1956. È un documentato resoconto dello sviluppo dell'attrezzatura telefonica m Italia nel periodo 1925-1955. Sulla base dell'analisi dei risultati di gestione, sia delle imprese telefoniche concessionarie che di quelli dell'Azienda di Stato, la nota conclude osservando che, nel periodo che va dall'inizio (1925) della nuova legislazione sulla gestione del servizio telefonico al 1950, l'attrezzatura telefonica si è maggiormente sviluppata nel Nord che nel Mezzogiorno, con un conseguente peggioramento della posizione di quest'ultimo nei confronti del Nord rispetto al 1925. Per contro, nel quinquennio 1950-1955, in conseguenza dei piani di sviluppo tuttora in corso, nelle regioni del Mezzogiorno si è registrata - tanto ad opera dell'Azienda di Stato che delle aziende concessionarie - una ripresa nella costruzione degli impianti telefonici nel Mezzogiorno, ottenendosi in tal modo anche un miglioramento nella sua posizione nei confronti del Nord rispetto al 1950; pur avendo il Nord, nel trentennio 1925-55, camminato più rapidamente del Sud. MARIA MARCHI (79] BibliotecaGino Bianco
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