Nord e Sud - anno III - n. 25 - dicembre 1956

affermazione significa appunto che il sistema economico americano sfugge agli schemi tradizionali dell'economia classica; cioè, pur non rispettando le condizioni e le regole di una economia di libera concorrenza (o, naturalmente, di una economia statalista), funziona nel complesso in maniera molto soddisfacente. Non è questa la sede per scendere ad una analisi dettagliata del libro del Galbraith, di cui il Salvadori accetta pienamente le conclusioni. Già parecchie critiche si sono levate, nel campo degli economisti, nei riguardi di alcune delle sue tesi, ed in particolare nei riguardi del cosiddetto « countervalling power » (non ci sembra, infatti, di poter concordare nell'opinione che il capitalismo americano abbia trovato il suo freno e contrappeso più efficace nella forza dei sindacati, perchè le organizzazioni operaie non si pongono come portatrici degli interessi generali della comunità, ma rappresentano anch'esse interessi sezionali per cui è tutt'altro che impossibile concepire una intesa di gruppi padronali e operai nei settori più potenti dell'industria, ai danni del consumatore; e la organizzazione del consumatore - ammesso che sia possibile - è al di là dal venire); qui interessa· rilevare che il sistema funziona; e che a porre rimedio alle sue imperfezioni si lavora costantemente in sede scientifica ed in sede pratica, dagli economisti, dagli uomini di governo, dagli uomini d'affari e dai dirigenti sindacali. Ma il fatto essenziale è che le critiche si muovono nel sistema, che le punte più progressiste dello schieramento politico non prendono nemmeno in considerazione la possibilità di rovesciare il sistema. Se si guarda ai sindacati, che costituiscono l'ala sinistra del partito democratico, si constata che i leaders del movimento operaio (il cui bilancio si ' aggira sul mezzo miliardo di dollari) hanno adottato atteggiamenti e tecniche proprie del mondo degli affari (il direttore di una impresa e l'organizzatore sindacale parlano uno stesso linguaggio, e non sono divisi da scismi ideologici). Che cosa vuol dire, dunque, capitalismo democratico? Max Salvadori risponde citando un brano della rivista Collier: cc Capitalismo democratico significa un tenore di vita più elevato di quello di qualsiasi altra nazione: significa che vi sono pensioni ed assicurazioni sociali, Porgy and BessJ cure mediche alla portata di tutti, il programma di Robert Montgomery alla radio ... e la Saturday Review. Significa un sistema di pubblica istruzione che mira ad educare le menti e non ad asservire il cittadino a fini imposti dallo Stato. Significa migliori università, meccanizzazione automatica e nuove imprese. Significa allo stesso tempo sicurezza e stimolo a far meglio e di più ». Il che, visto dall'Europa, anzi dall'Italia, dovrebbe comportare una lezion~ molto chiara, e cioè la necessità e l'urgenza che i settori del nostro centrosinistra smettano di guardare agli Stati Uniti come ad una minaccia conservatrice per il progresso economico e sociale del nostro Paese, ed alla politica atlantica come lo strumento di T-VallStreet per costringere l'Italia ad una [73] BibliotecaGino Bianco

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