al rilancio del « Piano Vanoni » (che pure, come si è visto, era negli auspici dello stesso Presidente della Confindustria) per deficiente aderenza ai prob,lemi reali. Il fatto che Il Popolo non abbia accennato come ad un soddisfacente contributo neppure alla relazione del Prof. Di Nardi (la quale, come rilevava 24 Ore, si soffermava più esplicitamente sul problema del Mezzogiorno) ci sembra particolarmente significativo e probante, in questo senso: e avrebbe dovuto esserlo - crediamo - anche per 24 Ore. Gli argomenti · portati da quest'ultimo ad invalidare il giudizio dell'organo democristiano, finiscono, viceversa, per confermarne la legittimità: ciò che appunto aveva agio di rilevare Il Popolo tornando sull'argomento (21 ottobre). In questa occasione il giornale romano della D.C. si intratteneva sulla questione - diversa da quella testé considerata - dell'essere o non essere la politica di sviluppo del Mezzogiorno il punto centrale della politica di sviluppo economico nazionale: e richiamava sinteticamente i ben noti motivi che, sul piano economico, sostengono la convenienza, ed anzi, la necessità, di una trasformazione strutturale del sistema economico italiano, nel senso di una integrazione ~d omogeneizzazione delle « due economie» di cui esso attualmente consta. A sua volta, il 27 ottobre, 24 Ore tornava a polemizzare con il suo antagonista su questo nuovo piano, insistendo nell'affermazione che se << dal punto di vista politico e sociale il problema dello sviluppo economico del Mezzogiorno è di primissimo piano, dal punto di vista strettamente economico esso è settoriale ». Ora, sebbene - dopo quanto da più parti si è detto e scritto ed ampiamente illustrato sull'argomento - possa sembrare davvero superfluo intrat- · tenersi ulteriormente intorno ai corretti termini nei quali va interpretato ed impostato il problema economico del Mezzogiorno, riteniamo che valga la pena di segnalare gli argomenti che 24 Ore reca a sostegno della propria tesi e che sembrano voler aprire una ben definita azione da parte di quel potente << gruppo di pressione » cui il giornale fa capo. Ancora una volta, difatti, si può asserire che il quotidiano economico milanese si è preso cura di convalidare la diagnosi che Il Popolo aveva formulato sin dal suo primo intervento: « ... molte rendite di posizione, non solo economiche, ma anche culturali, vanno superate per procedere sulla via dello sviluppo ». Dunque, il problema dello sviluppo meridionale sarebbe « settoriale » perchè: · 1) << Il risollevamento delle zone depresse del Meridione è una urgente necessità politica e sociale che si impone soprattutto per il fatto che la mobilità internazionale della mano d'opera è una pia aspirazione degli illusi dell'europeismo » : peraltro si tratta di un'operazion~ contro natura, << nel senso che, attraverso i noti interventi statali ed una costosa politica di incentivi si ottiene una distribuzione degli investimenti assai diversa da quella naturale, indotta cioè dalla legge della massima redditività ». 2) Sono la necessità sociale di un·« aumento del benessere delle popo- [52] BibliotecaGino Bianco
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