Nord e Sud - anno III - n. 25 - dicembre 1956

dei premi, sia un libro co1ne La Sparviera di Gianna Manzini (Mondadori), che conferma e sottolinea ancora una volta il fatto che quest,.1scrittrice interessa in primo luogo lo studioso della lingua, sia due « opere prime» (per restare nel gergo) come il Fuoco, fumo e dispetto di Leonetti) e il Minuetto all'inferno di Elémire Zolla, entrambi comparsi nei « Gettoni » di Einaudi. Due libri che sono stati accolti come segni positivi proprio per il loro c.arattere estremamente letterario, attraente specialmente in opere giovanili; l'atmosfera libresca diviene (è soprattutto il caso del racconto di Zolla) decisamente confortante in un'epoca di letteratura nata dai ritagli del cinema, e ben più promettente di esperienze e sviluppi che non siano state quelle costruite con pezzi fotografici di finta realtà che hanno sinora riempito i « gettoni ». Già manieristica, invece, benchè estremamente decorosa, appare la formula di Rolando Viani nei Ragazzi della Spiaggia (Einaudi, <<gettoni»), in cui l',aspirazione è quella, tutta cinematografica, del tema dei « vitelloni », coi suoi consueti, squallidi sfondi di paese e d'infanzia; e il linguaggio, tutto visivo, ha una tangibilità (i colori della sabbia, delle corde, delle barche, dei grembiuli scoloriti della bagnina, sono inconfondibili) così assoluta da divenire irreale. Vero interesse del contenuto non presentano invece altri due libri di scrittori nuovi, di diversissima indole e possibilità, quale Maria Teresa Nessi e Nicolò Tucci, ma accomun,ati dall'essere ambedue scrittori in qualche modo extraletterari. La autrice di Sabato Sera, che è stata approssimativamente classificata come una Sagan più ingenua e perciò stessa più br,ava, racconta con estrema semplicità e con una disinvoltura che è anche grazia femminile, precisione e naturalezza, una storia perfettamente vera, che è un perfetto cliché: e se ha un interesse document,ario, lo ha in quanto è una riproduzione esatta e piena di naturalezza di una tipica psicologia borghese (si potrebbe aggiungere soprattutto settentrionale) d'oggi, la cui convenzionalità sta proprio nella sua manc,anza di residui idealistici, nella piattezza che porta all'estremo la concezione crepuscolare per cui l'unica realtà afferrabile è quella delle cose - il bagno in piscina, l'asciugamano a spugna, il compito del bambino, la presenza fisica di un uomo - mentre irreali sono i sentimenti, l'amore, l'indifferenza, la solitudine stessa, che è qui il tema fon~ d,amentale. Anche nel Tucci vi è una decisa determinazione ambientale, poichè il suo è il caso, non solo da noi singolare, di uno scrittore veramente mon- [45] BibliotecaGino Bianco

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