Nord e Sud - anno III - n. 25 - dicembre 1956

ge ,ad un paradossale lealismo per il regime, ormai soccombente sotto i colpi della guerra, che è una patetica, orribile nostalgia di coerenza morale; o quello dei particolari problemi (insospettati, al momento, da chi apparteneva a partiti formatisi con la Resistenza, quale il Partito d'Azione o, in certo senso, quello comunista) di recupero o riabilitazione presentatisi al momento della caduta del fascismo ai partiti preesistenti al fascismo stesso, le cui file venivano necess,ariamente, di colpo, a ingrossarsi non solo di ex fascisti, ma, nel caso più difficile, di· ex compagni che si erano mimetizzati col fascismo... Ma la fedeltà dell'autore al proposito di risolvere tutto nello schema della narrazione e del dialogo impedisce a questi spunti, che richiederebbero una trpttazione critico-saggistica, di svilupparsi. E in ciò egli non offre che un esempio caratteristico di un conflitto - che anch'esso rappresenta, ci sembra, uno dei problemi ,attuali della narrativa italiana - fra un gusto letterario che ripugnp, appunto, al compromesso saggistico e che non conosce via di mezzo fra l'imponente divagazione di tipo manzoniano (che dopo il Bacchelli nessuno avrebbe probabilmente il coraggio di ,affrontare) e il racconto coll'erre maiuscola, e le esigenze di evoluzione di un genere: poichè non vi è dubbio che l'eredità del romanzo borghese ricade nella 1naggior parte oggi sulla saggistica di tipo psicologico e sociologico, che sempre più, soprattutto in Francia e in America, va sostituendo per il lettore quel tipo_di romanzo; e che lo sforz~ che alcuni dei piu dotati narrptori italiani, in rivolta contro il racconto senza tempo nè spazio, dal Cassola al Bassani, hanno compiuto nel enso dell'analisi e ricostruzione di una determinata realtà sociale e regionale, rimane forse in questo senso troppo teso per ·essere pienamente proJ duttivo... Assai più rappresentative della Casa di. via Valadier sono Pd ogni modo in questo senso le Cronache Ferraresi (Einaudi, Coralli) di Giorgio Bassani, dove i temi affini dell'antifascismo prima e dopo la Liberazione sono costretti nella misura, qui davvero flauberti~namente classica, del racconto, con un impegno letterario di assai più ,alta portata: ma appunto perciò_il discorso preliminare qui vuole essere essenzialmente quello di poesia e non poesia che esce dall' am~ito delle considerazioni proposteci. Un discorso più esclusivamente letterario richiedono, invece, le opere più notevoli di quella che con una certa stanchezza si definisce la stagione [44] BibliotecaGino Bianco

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