Nord e Sud - anno III - n. 25 - dicembre 1956

RASSEGNE Narratori del '56 di Elena Craveri Croce La formula: « ha valore di documento», a cui oggi ricorriamo tutti con tanta frequenz,a, in ispecie nei confronti della narrativa contemporanea, non è certo molto soddisfacente. Sembr,a quasi che, così sentenziando sui nostri contemporanei, e perciò in qualche modo su noi stessi, si ricada nel solito atteggiamento di « autostoricizzazione » col quale da una ottantina d>anni la letteratura d'avanguardia •è rimasta in istato d'evasione da ogni concreta respons,abilità di opere, nonchè di sostanziale rifiuto della storia... Ma è un sospetto a cui, per acuìta che sia la nostra suscettibilità in questo campo, è bene non arrestarsi, perchè nella maggior parte dei casi questa formula serve ad indicare, se pure in m,aniera inadeguata, una esigenza positiva•: che è quella di non invocare, invano, la distinzione di poesia e non poesia per ogni esperimento che abbia pretesa (il che non vuole poi dire dignità) letter,aria; ma di farsi in compenso più attenti al contenuto morale di queste opere, perchè se è vero che i documenti più vistosi del costume si ritrovano in altri campi (dalla media produzione cinematografica giù giù sino al fumetto) è pur ve:roche nella letteratura vanno ricercate le non sempre scontate indicazioni psicolt>gicheche annunziano i possibili sviluppi del costume stesso. Nè v'è con ciò - per chi lo teme - alcun pericolo di confondersi con la critica marxistica, che ha bensì richiamato insistentemente l'accento sul «contenuto», e· sul valore di documento, ma a scopi, anzichè di interpretazione, di riduzione ad un unico sta1~po ideologico. E di fatto, considerata alla luce di un interesse eminentemente moralistico, la poco fiorente produzione narrativa dell'ultimo '56 offre tutt'altro che irrilevante materia di riflessione. Riflessione, in gran parte, di ordine negativo perchè mostra - e in ciò possiamo trovare un'ulteriore conferma [39] BibliotecaGino Bianco I

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