Nord e Sud - anno III - n. 25 - dicembre 1956

Come fermare la frana ?. Una corrente migratoria di elementi dirigenti dal Sud verso il Centro e il Nord è inevitabile, fisiologica e perfino positiva; e una certa misura di meridionalizzazione della burocrazia è scontata e si profila nel modo che i dati da noi citati hanno svelato (alti gradi); ma essa sarebbe tanto più fisiologica rispetto alla vita nazionale se le corrispondesse una certa misura di settentrionalizzazione delle attivit~ economiche meridionali, se i quadri industriali e tecnici che sono richiesti dai gr,andi interventi in corso di attuazione potranno essere dislocati dal Nord al Sud. È questo un punto sul quale giova richiamare l'attenzione. Ricordiamo una certa polemica sorta intorno ai tecnici dell'Opera Sila: settentrionali che non conoscono la nostra realtà, le nostre culture, i nostri problemi, si diceva a Cosenza e a Catanzaro sui periodici locali e nei caffè; e la polemica sottintendeva il peregrino argomento che un ente operante nel Sud deve avvalersi di qu,adri locali; deve cioè servire come mezzo di assorbimento della disoccupazione piccolo-borghese delle regioni meridionali. Ma quello era proprio il caso che consentiva fecondi innesti di esperienze tecniche settentrionali sulla realtà meridionale, che consentiva di correggere gli aspetti negativi per il Sud della cosiddett,a meridionalizzazione, di attutire la frana demografica, il depauperamento delle regioni meridionali dal punto di vista dei giovani dotati di attitudini direttive. Questa della settentrionalizz.azione degli ambienti economici meridionali - che non significa beninteso la famosa « calata dei monopoli » - è una linea già segnata. Se si guarda agli ultimi dieci anni - o magari a tutta la prima metà del secolo - non c'è dubbio, per esempio, che nelle regioni meridionali, oggi, i quadri imprenditoriali siano più numerosi e migliori che non ai tempi di Zanardelli e dell,a prima legislazione speciale a favore del Mezzogiorno. Questi quadri imprenditoriali, come quelli che costituiscono le dirigenze tecniche, non sono soltanto di recente formazione, ma spesso di importazione: rappresentano, in questo caso, l'eccezione alla regola, l'emigrazione di elementi dirigenti dal Nord al Sud; e una estensione in questo senso della citat,aindagine del Mariani sulla emigrazio~e di elementi dirigenti (gl~elenchi dei soci meridionali del Rotary consentirebbero di costruire un campione molto rappresentativo) ci dimostrerebbe appunto che, a una sempre più cospicua emigrazione di quadri prevalentemente, ma non esclusivamente,burocratici cl.alSud verso il Centro e il Nord, corrisponde una rada, ma pur essa crescente, emigrazione di quadri indu- [37] Biblioteca Gino Bianco

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