Nord e Sud - anno III - n. 25 - dicembre 1956

tatali per grandi circoscrizioni territoriali, si rileva che « la percentuale spettante al Sud è molto elevata (superiore al 50) per gli i1npiegati del gruppo A » e che, eccettuati i professori e assistenti universitari, essa e in generale alta per le categorie superiori e bassa per quelle inferiori, tranne qualche eccezione (militari). Questo vuol dire che c'è, da parte del Sud, non tanto una emigrazione da valutarsi quantitativamente in quel 23 % di dipendenti statali nativi nelle regioni meridionali e operanti in quelle centro-settentrionali, m.a una perdita qualitativa, la cui mi ura è data dalla forte e prev,alente presenza meridionale negli alti gradi dell'Amministrazione. Perchè coloro che questi alti gradi conseguono sono classificabili in buona parte fra i « migliori» del Sud; mentre i « migliori» del Nord sono attratti da altre attività, tanto diffuse, e re1nunerative, nelle regioni padane quanto rade nelle regioni meridionali; e all'Amministrazione il Nord destina quindi i suoi elementi medi, se non mediocri, che in quanto tali lasciano disponibili gli alti gradi per i « migliori» 1neridionali. Quando si p,arla dunque di 1neridionalizzazione della bur.ocrazia si deve tener presente: 1) che il Sud fornisce all'amministrazione i suoi ·elementi migliori, perchè « nel Sud le attività economiche (industri~, commercio, attività liberali) che assorbono una percentuale rilevante di persone dotate di capacità e cultura superiori alla media hanno importanz,a molto minore che nel Nord»; 2) che il fenomeno si verifica con percentuali più alte fra le categorie superiori e perciò esso rappresenta per il Sud una perdita considerevole cui non fa riscontro una lc!rga sistemazione di elementi medi, ma soltanto un 23% complessivo, di nativi del Sud che lavo- . rano fra i dipendenti statali che servono al Nord; 3) che questa perdita è veramente ed essenzialn1ente qualitativa e conferma le consider,azioni che si facevano a proposito della indagine del Mariani. Si deve aggiungere, poi, che comunque non si può parlare, come alcuni fanno, di questa meridionalizz,azione che sarebbe un incubo che grava sulla vita del Paese perchè si pensa a un certo abusato cliché del burocrate meridionale; non se ne può parlare in questi termini, perchè, a parte l'astr,attezza di quel cliché, i] fenomeno va definito assai diversamente e. solleva problemi assai più co~- plessi che non quelli dei crescenti poteri della burocrazi,a che si tradurrebbero in crescenti poteri dei meridionali sui settentrionali. Fu Leone Cattani a porre su questa rivista il problema della « sistematica frana demogr,afica che attraverso l' emigrazione elimin,a il miglior [35) BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==