generale, trov.ano le vie del ricambio ostrmte e sono costretti a prendere la via dell'emigrazione. Dicevamo che la citata indagine del Mariani taglia la piramide sociale in un punto molto vicino al vertice; il che limita naturalmente la rappre- _sentatività del campione che egli ha costruito. Ma possiamo ora avvalerci di un altro campione, che taglia la piramide sociale in un punto meno prossimo al vertice e che comprende un.a categoria al tempo stesso vasta e specifica della classe dirigente intesa in senso lato. Si vedano i risultati della rilevazione sulla consistenza numerica e sul trattamento economico dei dipendenti delle Amministrazioni statali eseguita dall'Istituto Centr.ale di Statistica con riferimento al 30 novembre 1954 (bollettino della Svimez, a. IX, n. 34, 22 agosto 1956): sono di particolare interesse, ai fini del nostro discorso, i dati relatiyi alla distribuzione dei dipendenti statali per luogo di nascita e a quella per sede di ufficio. Da essi risulta che « tutte le regioni del Sud hanno una eccedenza dei dipendenti statali nativi su quelli presenti e tutte le regioni del Nord hanno una eccedenza inversa »; e più precisamente che « il Sud ha complessivamente una eccedenza dei dipendenti statali nativi sui presenti di 157 mila unità, il Nord una deficienza di 177 mi]a unità». Complessivamente, dunque, « il Mezzogiorno ha ceduto al.Nord circa il 30 % dei suoi dipendenti statali», mentre « al Nord circa il 23 % dei dipendenti statali presenti sono immigrati dal Sud ». Fin qui si potrebbe rilevare che, dopotutto, rispetto a t.anto parlare che si fa di meridionalizzazione della burocrazia, queste percentuali non qualificano il fenomeno .come eccezionale per ampiezza e intensità. Se le regioni del Nord, che sono quelle che richiedono un maggior numero di dipendenti statali rispetto alla popolazione (25,1 per mille contro 20,1 per mille nel Sud) e che offrono alla media e piccola borghesia .un v~ntaglio assai più ampio di attività, ricorrono solo per il 23 % a personale meridionale e direttamente alimentano per il 77% il person.ale presente nelle proprie sedi d'ufficio, vuol dire che la burocrazia non è tutta meridionale e lo spazio che essa lascia all'esuberante _piccolae media borghesia meridionale è assai più limitato di quanto non si creda e magari si richieda. Ma il fenomeno acquista ben altro rilievo ai fini del nostro discorso sulla emigrazione di personale dirigente dal Sud, quando da una valutazione mer,amente quantitativa si passa ad una valutazione anche qualitativa. Considerando infatti le distribuzioni delle diverse categorie di dipendenti [34] BibliotecaGino Bianco
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