Nord e Sud - anno III - n. 25 - dicembre 1956

l'indice di gran lunga più alto (314; segue la Lombardia con 136 e la Liguria con 112,4) perchè ivi è la capitale, e l'emigrazione dei dirigenti è per una parte cospicua di natura burocr,atica. Ma si deve anche notare che, mentre dall'Italia meridionale e dalle Isole emigra oltre la metà degli elementi dirigenti, dalle regioni dell'Italia settentrionale gli elementi dirigenti emigrano verso altre regioni della stessa Itilia settentrionale e anche verso l'Italia centrale (l'attrazione di Roma è fortissima rispetto al· Sud, ma si fa ora sentire anche nel Nord); e solo episodicamente gli elementi dirigenti del Nord emigrano verso le regioni meridionali. Si può concludere _dunque che « le regioni· più sviluppate si possono ,avvalere non solo dell'opera di coloro che in esse sono nate, ma anche di quella di coloro che vi si sono trasferiti », sortiti per lo più da una dura e severa selezione; e così il divario di vita civile fra Nord e Sud non può che accentuarsi. Se poi si tiene presente la forza di attrazione di Roma, il processo di centr.alizzazione, la povertà di vita urbana nel Sud e le maggiori e migliori possibilità di lavoro e di affermazione nel Nord; se si tiene presente tutto ciò, agevolmente ci si può rendere conto del grave impedimento che la carenza di quadri dirigenti può r,appresentare, come già da molti segni si rivela, per quello sviluppo economico e sociale dell'Italia Meridional~ che si persegue con i grandi interventi pubblici in corso di attuazione. Il fenomeno del depauperamento delle regioni meridionali nel settore degli elementi dirigenti che emigrano verso regioni più progredite, al di qua e al di là dei confini, si somma infatti ,a quello delle tradizionali deficienze delle classi dirigenti e politiche dell'Italia meridionale. Si tratta cioè del depauperamento di un humus che è molto arido e anche pieno di sterpi; e in un certo senso si può perfino dire che quel tanto di selezione dei «migliori» che può verificarsi nell'Italia meridionale si verifica più ;ittraverso l'emigrazione nella capitale e nelle regioni più progredite che non nell'ambito della classe dirigente locale, perchè non sempre sono da considerare classificabili fra i «migliori » coloro che nelle regioni natali .ascendono alle posizioni di maggiore responsabilità. Se alla· industrializzazione raancano capaci imprenditori, ai partiti politici efficienti quadri, agli enti locali amministratori solerti, alla vita civile in generale gli animatori, ciò deriva anche dal fatto che coloro i quali possono rappresentare una certa quota di ricambio, come potenziali imprenditori di industrie, responsabili di partito, amministratori di enti pubblici, animatori della vita civile in (33] BibliotecaGino Bianco

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