Nord e Sud - anno III - n. 25 - dicembre 1956

cartoìine illustrate della Francia, dove aveva il fidanzato, che non nusc1 a raggiungere perchè sui piedi le cadde la saracinesca della cortina. Piange. Dice che è orribile tutto, lì, a Praga; che la gente è costretta a vivere senza memoria, o guai; che i Russi portan via tutto. Le ho portato un pezzo di cioccolato. A lei sembra oro. Ritorno a casa, di corsa, con la morte nel cuore e resto a lungo sveglio sotto il sacco imbottito. 13) Uno dei miei compagni di viaggio mi ha pregato di non andare con quella donna perchè sarebbe una prostituta e perchè faccio fare una brutta figura agli italiani! A un altro compagno rivelo in parte quanto ~i è stato detto, e mi vien risposto che con un siffatto stato d'animo non sono· in grado di continuare il viaggio. 14) Alle quattro di oggi l'ho rivista. Le ho dato un po' di biancheria. Un paio di calzette mie e un paio di camicie. Son restato con lei fino a sera e le devo promettere ogni minuto che sulla via del ritorno mi ricorderò di lei. Del resto lei si terrà informata. La mia presenza le ha ridato fede. La radio trasmetteva un notiziario tremendo sul processo .Montesi. ·Ha par-- lato dell'Italia come di Milano dopo la grande peste: uomini in sciopero, gente affamata e braccata dalla polizia. Io le dico che è veramente così per consolarla, per non farle fare un paragone, ad esempio, con la capitale d'Italia, che tornerebbe tutto a nostro vantaggio. Non la rividi. Mi fu vietato dai miei compagni. Forse aspetta che io ritorni ancora dalla Cina. Ella fece di tutto per giungere fino a me. E ricorderò la sua voce remota attraverso il telefono che al mio: « Non posso uscire, ho la febbre», rispose: « Non è vero, non vogliono che vieni da me» e parlava e piangeva e io, gelato nel cuore, capii poco e tutto, quel poco e quel tutto bastanti a farmi odiare quella città pover,a e oscura, percorsa dalla miseria e da remote paure. · Ripresomi dalla delusione cercai di nascondere il mio vero stato d'animo e di continuare il viaggio in Cina. Ma il nostro capo comitiva non ne volle sapere. S'impose, e volle e ottenne a ogni costo che io ritornassi indietro. Diceva che, avendolo costretto a chiedere il biglietto di ritorno ai cinesi, cosa vera, ora dovevo stare ai patti. Quando rividi il quadrimot~re della Swissair mi sentii già in ItaHa, dove avev_ofretta di arrivare. Per me l'Italia era compendiata da Napoli, da casa mia è dagli amici. Avv~rtivo il profondo bisogno di confidarmi con loro e narrare la mia avventura, il viaggio interrotto, quanto avevo visto. [23] BibliotecaGino Bianco

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