Nord e Sud - anno III - n. 25 - dicembre 1956

dere il dono, il senso tra di gratitudine e di invincibile vergogna de!l loro volto, non lasciavano un dubbio sul movente-bisogno. Non potevo neanche dire a me stesso trattarsi di sigarette di lusso. Eran povere nazionali! Usciti all'aria aperta ci avviammo verso la città. La periferia non finiva rpai. Non finì maÌ fino all'albergo, se per periferia intendiamo quella parte delle città meno abitata e trafficata. Attraversammo una campagna nuda e inconsolabile. Entrati nella città vera e propria vidi pochissima gente, pochi passanti, troppo pochi anche per w1a domenica. Sapevo bene di trovarmi nella terra natale ~i Franz Kafka, in un -paese tutt'altro che allegro. Ma l'allegria e la vivacità sono una cosa, lo squallore e il deserto sono una cosa assai diversa. E soltanto quando fui in albergo mi ricordai di non aver visto una, una sola automobile .. Mi fu però spiegato che in un paese socialista gli oggetti voluttuari sono soppressi; che erano altri i problemi che travagliano un paese ad economia collettivista. Dissi che la Cecoslovacchia era stata sempre un Paese a forte economia, di quasi totale occupazione. Mi fu risposto che in un Paese socialista si comincia sempre da zero e che, anzi, chi era già stato a Praga in tempi recenti trovava molte, buone e importanti novità. Per conto mio continuavo a chie"' dermi dove fossero finite le automobili dell'anteguerra. In Spagna automobili nuove ce ne sono poche, ma le vecchie, quanto si voglia ridicole e sgangherate, sono numeros,e come moscerini. E ammesso che a Praga si stia bene, basta questo fatto, le strade senza un'automobile, a disorientare un visitatore occidentale. Era mezzogiorno e sembrava mezzanotte. Ogni tanto passava qualche vecchia automobile, rappezzata, con ruote di tipo diverso~ Le belle auto c'erano: la nostra, quella che ci aveva portato dall'aeroporto all'albergo, altre, due o tre, in giro, lunghe e nere, roba da autorità. Ma se l'abolizione delle automobili era servita a un generale giovamento, peggio per le automobili e per il visitatore occidentale. In quei giorni uscii sempre a piedi, cosa da fare senz'altro in qualsiasi Paese. straniero per vederlo metro per metro. Riporto qui di seguito alcuni appunti stenografici che presi in quei pochi giorni. Non giro mai con libretti: Sono appunti che ho ritrovato su margini di giornali, risvolti di buste, fogli volanti. Sono immagini non legate, come istantanee fotografiche. [18) BibliotecaGino Bianco

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