Nord e Sud - anno III - n. 25 - dicembre 1956

mondo la pace e la libertà dei Paesi derrJocratici non passano per il pacifismo astratto di prima del '14 e meno ancora per. un neutralismo mitico e impossibile, ma passano attraverso la solidarietà delle grandi democrazie occidentali, attraverso la costituzione di una solida comunità politica ed economica dell'occidente eurotpto. Questa è stata la grande rivoluzione del socialismo democratico europeo nel secondo dopoguerra: e sarebbe veramente assurdo se l'unificazione dei socialisti italiani non tenesse conto di ciò. In realtà quando si prospetta l'europeismo come « terza forza» tra i' due blocchi e si accenna alla smobilitazione delle strutture atlantiche non si anticipa sull'avvenire, non ci si pone al di là delle attuali difficoltà, ma ci si pone al di qua, ci si ri'caccianel passato, in un passato ·che sarebbe quasi certamente quello irrazionale e convulso dell' entre-dèux-guerres. Quando addirittura non si gioca con formule vuote di ogni conteni:,to politico. Proprz'o perchè è la soluzz'one di un problema di regime della democrazia italiana, l'unificazione socialista dovrebbe accantonare dal principio equivoci di' questo genere. Ed un'analoga ferme.zza e fedeltà alle posizioni del socialismo europeo si richiede nei confronti dei comunisti. Poichè l'operazione di unificazz'one socialista non deve essere nè un'operazione trasformistica nè una copertura per un futuro fronte popolare, essa non può significare che una cosa/ ed una cosa soltanto: il riscatto delle masse operaie italiane dall'infantilismo pseudo-rivoluzionario, il recupero sicuro e definitivo dell'estrema sinistra ed il suo riassorbimento nelle istituzioni democratiche. E ciò non potrà avvenire eh.e tenendo isolati i comunisti. Già altra volta si è ricordato che questo isolamento comunista era stato uno dei grandi meriti della politica dei Governi italiani dal '47 z'n poi e che l'on. Nenni aveva finito, a lungo andare, col trarre egli stesso vantaggio da tale politica. Oggi·, dopo gli avvenimenti di Ungheria, qualunque cosa accada sul piano internazionale, che si torni alla guerra fredda o alla coesistenza com\p,etitiva, non sono più possibili dubbi'. I comunisti hanno riconfermato, con cinica sfrontatezza, che la loro è la dottrina della conquista violenta del potere e della difesa ad ogni costo, al costo anche del massacro di una popolazione inerme, del potere conquistato. Il totalitarismo del secolo ventesimo ha mostrato ancora il suo volto. E con z'ltotalitarismo non sono possibili i compromessi: occorre misurare le distanze e tenerle. Quei dirigenti del P.S.l. che nell'ultimo Comitato Centrale hanno attaccato con veemenza le posizioni di Lombardi [9] BibliotecaGino Bianco

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