altresì che le difficoltà di quel taglio che deve condurre all'unificazione socialista sono ancora numerose e tutt'altro che trascurabili. I lettori di questa_rivista sanno che noi non siamo socialisti e ·che, a meno di folgorazione sulla via di Damasco,· non lo saremo mai, perchè dal socialismo ci separa una formazione culturale e una concezione della lotta politica coni orme a questa formazione; ma sanno altresì che non abbiamo mai nascosto le nostre simpatie per l'operazione di unificazione socialista, prima ancora che molti difensori odierni di essa l'avessero fatta loro, fin dalla vigilia delle elezioni regz'onali siàliane del '55. E z'l nostro giudizio sui risultati delle elezioni amministrative del giugno scorso fu positivo proprio perchè essi sembrarono indicare, nella crisi del!'estrema destra e nell'avviamento della crisi del P.C.I., un rafforzamento delle posizioni democratiche e una diffusa tendenza dell'elettorato_di sinistra verso un socialismo autonomo, indipendente ed unificato. Ponendo entrambi i tronconi del socialismo italiano sulla cresta dell'onda - osservammo allora - il Paese aveva indicato la via da seguire, aveva mostrato che l'unificazione socialista era nelle cose prima ancora che nella mente dei dirigenti: e quale progresso fosse questo per la stabilità delle istituzioni democratiche nel nostro Paese era facile intendere. Nulla è avvenuto, ci sembra, che abbia contraddetto la validità di tale giudizz'o (semmai è avvenuto qualcosa che l'ha confermato); e quelle difficoltà contro cui ci si trova oggi, e a cui sopra si accennava, sono le medesime difficoltà che era agevole prevedere e su cui richiamammo l'attenzione, difficoltà derivanti non solo da otto anni di polemiche tra S>ocialdemocraticie socialisti, ma anche, se non sopratutto, da otto anni di politica unitaria del P.S.l., otto anni che avevano condizionato in un certo modo il P.S.I. stesso nel senso di togliere agilità al partito, e di 'ritardare - conseguentemente-· i tempi dell'operazione. Per le cose che si sono dette e ricordate non saremo sospettati, dunque, di chissà mai quali intenzioni affermando francamente che le difficoltà odierne, se possono impensierire per certe conseguenze, sono tuttavia da ritenersi fisiologiche. Forse sarebbe stato più preoccupante l'abbraccio della mozione degli affetti, con le conseguenti unanimità solenni e confusionarie, tutto fuorchè politz'che. Ci sembra infatti' che l'unificazione socialista sia un fatto troppo importante nella vita politica italiana perchè _possa nascere sotto il segno della confusz'one. Pei democratici sinceri, per gli uomini del liberalismo moderno e avanzato e radicale, questa non è una [7] BibliotecaGino Bianco
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